BRINDISI – In sordina si sta avviando a conclusione l’iter per realizzare un deposito da 27.000 metri cubi di benzina e gasolio a Costa Morena Est. L’impianto “Brundisium” sarà realizzato dalla Ecologica di Vito Miccolis, proprietario de La Gazzetta del Mezzogiorno. A Brindisi, però, questo deposito pare non volerlo nessuno. A partire dal Comune e dalla Provincia (che parlano di criticità ambientali irreversibili, potenziali incidenze negative sulla collettività, pericolo di incendio ed esplosione), ma anche la Regione aveva espresso parere non favorevole e sarà interessante capire adesso se negherà l’intesa con lo Stato o meno. Non lo voleva neppure l’Autorità portuale, che poi a seguito della modifica del progetto (ci saranno 6 serbatoi invece di 8) ha concesso il nulla osta. E non lo vogliono operatori portuali come Adriano Guadalupi. D’altronde si tratta di carburanti che sono assolutamente fuori dall’alveo della transizione ecologica, a differenza invece del gnl che Edison vorrebbe trattare nel porto di Brindisi, il quale potrebbe attrarre navigli di nuova generazione, a partire dalle crociere. La localizzazione dell’impianto, poi, non rappresenta certamente la soluzione ideale, dato che a poca distanza c’è il deposito Ipem di gpl e insiste un ingorgo di traffici non proprio esaltanti. Inoltre, al porto e alla città questo investimento apporterà davvero poco in termini di ritorni. Il patron de La Gazzetta del Mezzogiorno insegue questo progetto da tempo: basti pensare che l’iter è stato incardinato nel 2015. E probabilmente riuscirà a portarlo a termine nel silenzio generale (anche di sindacati solitamente molto critici su investimenti riguardanti carburanti fossili), perché in questi anni si sono concentrate tutte le energie per avversare l’impianto di Edison. Il classico caso di chi guarda la pagliuzza e non la trave.