Turismo, volevano solo investire. Borri show: “Avvocato, così farà arrestare i brindisini”. E all’imprenditore: “Non siamo qui per ascoltare quelli come lei”
BRINDISI – Dino Borri rules. Il confronto è il sale della democrazia, diceva qualcuno. E ognuno si confronta secondo il proprio stile. E quello dell’assessore all’Urbanistica è a tratti opinabile, mettiamola così. Dopo il polverone che si è sollevato a seguito di un duro scontro in giunta con l’assessore Taveri, che sarebbe stata costretta ad abbandonare la seduta in lacrime, martedì si è consumato un nuovo spiacevole episodio. Nel corso dell’incontro pubblico voluto dall’Amministrazione per discutere di rigenerazione urbana, l’avvocato Simona Maniscalco, già intervenuta sulla stampa nelle scorse ore per chiedere al Comune di pianificare uno sviluppo ricettivo della litoranea, si è ritrovata bersaglio delle ire del professore. Davanti alla richiesta dell’avvocato di prevedere – «come avviene nelle Marche» – aree dove i privati ed i titolari di insediamenti già esistenti possano apporre in estate strutture balneari amovibili, infatti, Borri ha tuonato: «È un avvocato, signora? Ignora tutte le leggi regionali e nazionali. Questa cosa che lei dice è vietata. Vuol far arrestare tutti i suoi clienti, vuole far arrestare un’ampia parte della popolazione brindisina!».
Davanti a queste parole poco edificanti, la professionista ha invitato Borri «a moderare i termini». Saggio invito davanti ad una scena piuttosto sgradevole. Soprattutto perché riguardante una donna. Ma per par condicio, Borri ha riservato un trattamento ruvido anche a Massimiliano Di Cicco, gestore del Guna Beach. L’imprenditore ha portato la propria testimonianza sulle difficoltà riscontrate nel recuperare un rudere per realizzare un piccolo bed and breakfast in località Apani, fuori dalla Riserva di Torre Guaceto: «Per ristrutturare un rudere del 1965 stiamo combattendo da sette anni contro il Pptr e il Comune non ci ha mai dato supporto. Ancora oggi non riesco a ristrutturarlo perché all’Urbanistica si ampliano i vincoli esistenti». La dirigente Carrozzo ha replicato pacatamente che esistono dei vincoli nazionali che l’Urbanistica deve considerare e che pertanto quella dell’imprenditore è solo una percezione. Ma l’implacabile Borri ha ritenuto di aggiungerci un po’ di pepe: «È una battaglia persa la sua, se vuole spendere soldi lo può fare ma non riuscirà mai a fare niente. Il Pptr non lo abbatterà mai, è un’assoluta sciocchezza, io sono un tecnico. Vuole mettere questa vicenda al centro di questo incontro ma si scontrerà con me: ho organizzato questa cosa non per consentire a persone come lei di dire sciocchezze di questo genere».
Benvenuti nella democrazia partecipata…e mazziata brindisina.