BRINDISI – Entro il 30 giugno l’amministrazione comunale rivedrà il Piano di riequilibrio finanziario e, come annunciato dal sindaco Rossi, saranno reinserite le risorse per i servizi Adi e Sad (assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata). Il primo cittadino, nel corso della commissione consiliare di mercoledì, ha ammesso che con l’iniziale eliminazione delle somme per tali servizi «è stato commesso un errore». La speranza per il futuro resta quella che possa subentrare l’Asl nella loro gestione: «Anche l’Asl – ha spiegato Rossi – ha il servizio in scadenza: avvieremo un’interlocuzione con il nuovo direttore generale così da capire se sia possibile riallineare i due servizi. In vista del nuovo Piano sociale di zona dovremo dialogare con l’Asl».
Nel frattempo, i problemi non mancano. Il primo cittadino ha ammesso che a seguito della introduzione per l’Adi di una quota di co-partecipazione che gli utenti dovranno pagare in base all’Isee, iniziano ad arrivare le rinunce.
Ma non mancano neppure le buone notizie. Prossimamente, infatti, l’Ambito – a valere sui Fondi Povertà – provvederà alle assunzioni di psicologi, sociologi, mediatori linguistici e assistenti sociali. Per questi ultimi, in particolare, si arriverà al numero di uno ogni 6.500 abitanti e si proverà a far scattare la premialità prevista dalla Regione, che elargisce ulteriori fondi per gli ambiti che riescono a garantire un assistente sociale ogni 5.000 abitanti.
Infine, poiché i servizi sono in scadenza al 30 giugno ed i tempi sono particolarmente stretti, le gare – tranne che per il servizio di integrazione scolastica che vale 2,2 milioni di euro – non saranno triennali (ma presumibilmente per 12-18 mesi massimo) in modo da rimanere sotto la soglia dei 750.000 euro entro la quale è possibile evitare il bando europeo, così da accorciare i tempi. Poi, con la costituzione del consorzio, si provvederà a bandire le gare triennali. «Le gare sotto i 750.000 euro – ha precisato il dirigente Gabriele Falco in commissione consiliare a seguito dei timori espressi dal capogruppo di FdI, Massimiliano Oggiano, sul fatto che quello immaginato sarebbe un modo per restringere la concorrenza – possono effettuarsi solo sulla piattaforma Mepa e sono obbligato a chiamare tutte le ditte italiane iscritte al Mepa, quindi non c’è alcun restringimento. Se mi sarà data l’indicazione di fare gare europee, estenderò l’invito anche a quelle al di fuori dell’Italia, non ho problemi. In questo modo, però, le gare non termineranno prima di settembre. Ciò significherebbe che i servizi, non potendo essere prorogati oltre luglio, sarebbero sospesi per alcuni mesi».