Operatori portuali esasperati, Guadalupi: “Sindaco, sta scrivendo una storia illeggibile. Sta minando la nostra professionalità”
BRINDISI – Ill. mo Sig. Sindaco, Riccardo Rossi,
non piace assistere alle continue diatribe ‘politiche e non’ tra il Comune e l’AdSPMAM; come pure assistere alle competitività elettoralistiche tra la ‘maggioranza’ e ‘opposizione’ dentro l’Assise Comunale, ormai continue da quattro anni a questa parte.
Ancora una volta, sento il bisogno di scriverLe, ricordare a me stesso, che il nostro porto è la principale infrastruttura di Brindisi, quella che, fin dall’antichità, ha determinato il ruolo della città.
Non comprendo le ultime affermazioni del Sig. Sindaco dette, in seno alla commissione consiliare, con la partecipazione degli operatori portuali: “ABBIAMO DATO E QUINDI ORA DOBBIAMO RICEVERE”.
Comprendo benissimo che la ‘politica’ industriale la decide il Consiglio Comunale. Ancora, però non conosciamo quale strategia Lei intende per politica industriale, come molti cittadini ancora aspettano di sapere quale politica sanitaria e sociale, quale quella commerciale, quale quella urbanistica, quale quella della mobilità e pensare che di ‘annunci su annunci’ sono passati già quattro anni.
La storia di Brindisi che Lei sta scrivendo è ‘illeggibile’, senza personaggi che potranno essere ricordati in futuro.
Noi, come Fedespedi, abbiamo sempre affermato che il nostro lavoro è sul porto e per il porto, come anche per l’aeroporto. Le sue esternazioni continue non fanno altro che minare le prospettive future riguardo alla nostra professione, alle nostre relazioni con armatori e broker della catena logistica del valore.
Carissimo Sindaco, non crede che sia giunto il momento di parlare chiaro e di dire ‘si, si ’ o ‘no, no ’ sulla dimensione industriale/commerciale delle nostre specificità e se Lei intende chiudere e/o affossare la funzione industriale del nostro porto? Sinceramente non comprendiamo quale sia il ‘bene comune’ del nostro porto, e quale e quando il Consiglio Comunale lo abbia deliberato.
Fedespedi non intende entrare nelle diatribe politiche di questa Città; a noi preme solo lavorare senza discutere, e non aspettare secoli per avere un insediamento economico/occupazionale nell’area portuale di Brindisi.
Vede Sig. Sindaco, nell’ATTO di INDIRIZZO al PUG, Lei sottoscrive che: “Brindisi gode di una posizione strategica, tra le direttrici di traffico che vanno dal Nord al Sud Adriatico, l’Oriente e verso il Nord Africa. Già terminale della via Appia – io direi anche d’inizio della via mare – e principale scalo di collegamento tra Roma e la Grecia, nel corso dei secoli ha subito molte trasformazioni e anche oggi è tra i principali porti italiani. Data la sua posizione strategica, il porto di Brindisi svolge un importante ruolo militare oltre che civile. Il porto di Brindisi, caratterizzato da importanti asset localizzativi (imbocco dell’Adriatico meridionale, prossimità massima all’Albania e alla Grecia) e strutturali (grande ampiezza, articolazione, e protezione naturale del bacino, elevati fondali naturali, ampie aree pianeggianti di retroporto in territorio comunale, elevata intermodalità potenziale dei traffici per prossimità all’aeroporto, dotazione di ferrovia, e disponibilità di grandi aree utilizzabili non agricole in adiacenza), oltre che da una profonda cultura orientata al mare della comunità locale per la sua peculiare lunga e importante storia di comunità di mare e di porto, soffre da alcuni anni di un grave declino dei traffici”.
Sono ‘parole’ al vento oppure che sono?
Noi, come Fedespedi, crediamo, dal Suo insediamento, che Brindisi e il suo Porto necessitano di una svolta organizzativa nel senso della logistica hard, sia come infrastrutture, sia in quella soft quella organizzativa intelligente e evoluta e voluta dagli operatori portuali tutti. Vede Sig Sindaco, armatori, compagnie di navigazione e di spedizioni marittime e aree stanno investendo molto capitale finanziario per giungere allo ‘zero emission’ e sono pronti per affrontare quella ‘decarbonizzazione’ da Lei tanto favorita.
Fedespedi chiede, da parte Sua, una più adeguata collaborazione con l’AdSPMAM, con l’Area di Sviluppo Industriale (una volta Consorzio del Porto), affinché si possano superare quelle difficoltà infrastrutturali e di aggiornamento di transizione energetica, per la transizione ecologica utile per il porto di Brindisi, senza perdere nessun posto di lavoro. Credo che infine il ‘lavoro’ sia l’obiettivo Suo e nostro per il bene del nostro territorio.
Adriano Guadalupi
Rappresentatnte di Fedespedi
All’interno dell’organismo di Partenariato presso l’AdSP del Mare Adriatico Meridionale