BRINDISI – Sempre più spesso, e negli ultimi giorni in particolare, molti personaggi che rappresentano Enti e/o posizioni politiche varie si esprimono favorevolmente, per mezzo di comunicati stampa, riguardo al rigassificatore e al deposito di GNL nel porto di Brindisi. Ma quanto la nostra provincia e la nostra regione contribuiscono già al fabbisogno energetico nazionale? E attraverso quali fonti energetiche?
L’impressione che si ha, leggendo con occhi attenti, è che quei comunicati stampa siano scritti da chi non abbia ben chiaro o di proposito finge di ignorare il contributo che già a livello locale vien dato all’apporto energetico nazionale. Inoltre, sembra quasi che l’autonomia energetica italiana debba raggiungersi solo sfruttando e sacrificando il territorio brindisino.
Noi di Europa Verde della provincia di Brindisi desideriamo chiarire il nostro punto di vista politico sulla faccenda facendo leva su dati forniti da fonti autorevoli. E questo perché crediamo che il destino della nostra provincia in termini di investimenti, ambiente, sviluppo e lavoro necessiti di una discussione meno superficiale di quanto sta avvenendo. I dati che utilizziamo sono desunti direttamente dal Report Statistico di TERNA SPA per l’anno 2020, di recente pubblicazione.
Innanzitutto, come si evince già dalla Figura 1, la Puglia è la seconda regione italiana per produzione di energia elettrica con 12.738,8 MW annui forniti alla rete nazionale e, l’analisi disaggregata per provincie, evidenzia come la sola provincia di Brindisi produca da sola il 35,5% di tale energia, seconda solo alla provincia di Torino a livello nazionale.
A seguire, la Figura 3 mostra un risultato ancora più interessante: la provincia di Brindisi è la prima provincia in Italia per produzione di energia da fonte termoelettrica, cioè attraverso la combustione di idrocarburi fossili: olio, carbone e GAS. Noi di Europa Verde, come ampiamente sempre denunciato anche a livello nazionale, vogliamo rimarcare che le fonti fossili sono quelle che inquinano maggiormente, che creano dipendenza da altri Paesi e che, come noto agli analisti tutti, non hanno mai dato una risposta concreta e significativa in termini di sviluppo e di lavoro e la provincia di Brindisi ne è un esempio concreto.
Dall’analisi della Figura 4, si evince anche come la Puglia sia la seconda regione in Italia per produzione di energia da fonti rinnovabili, preceduta dalla Lombardia e il cui risultato è dovuto soprattutto alla disponibilità di acqua per la produzione di energia idroelettrica.
Difatti, come mostra la Figura 5, nella produzione di energia da fotovoltaico la provincia di Brindisi si attesta sesta nella graduatoria nazionale, mentre le altre provincie pugliesi occupano posizioni migliori: la provincia di Lecce risulta prima, a cui seguono Foggia e Bari.
Peggiore è il risultato riguardante la produzione di energia eolica che vede assente nei primi 20 posti della graduatoria nazionale la provincia di Brindisi, mentre quella di Foggia si posiziona al top della graduatoria.
Noi di Europa Verde siamo fermamente convinti che la Puglia abbia ancora tanto da dare in termini energetici sia al territorio, sia all’Italia, ma non più attraverso l’utilizzo di fonti fossili. Siamo convinti che la produzione di energia rinnovabile possa coniugare lavoro, salute e ambiente. Ed è per questo che chiediamo che le nostre zone industriali vengano destinate allo sviluppo di insediamenti per la produzione di panelli fotovoltaici e pale eoliche, e l’installazione di un hub sull’idrogeno. Auspichiamo che la INTEL Corporation venga a investire nel territorio Brindisino. Siamo favorevoli all’eolico offshore; siamo favorevoli alle bonifiche dell’area industriale; siamo favorevoli a impianti fotovoltaici su aree industriali dove non possono esserci produzioni agricole; siamo favorevoli a uno sviluppo del porto di Brindisi per il traffico passeggeri e merci; siamo favorevoli alla creazione delle comunità energetiche. Ma siamo contrari alla ripresa a pieno regime della centrale elettrica a carbone di Brindisi; siamo contrari al rigassificatore; siamo contrari a installare il deposito di GNL a Costa Morena, come alcuni personaggi della politica e di alcuni Enti vorrebbero fare pregiudicando lo sviluppo economico della città di Brindisi.
A chi si dice favorevole ad altri impianti di produzione energetica con l’utilizzo di fonti fossili chiediamo di approfondire la conoscenza del proprio territorio. A chi continua a definire Europa Verde “quelli del NO” rispondiamo che questa è mera demagogia politica e, piuttosto, auspichiamo che le nostre proposte diventino oggetto di seria riflessione da parte loro.
I co-portavoce provinciali di Europa Verde Brindisi
Caterina Marini
Domenico Turrisi