Home Politica Il coordinatore di FdI ricorda piazzale Loreto: “Pagina infamante”. Il segretario di SI: “Si riferisce forse ai 15 partigiani uccisi?”
Il coordinatore di FdI ricorda piazzale Loreto: “Pagina infamante”. Il segretario di SI: “Si riferisce forse ai 15 partigiani uccisi?”
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Il coordinatore di FdI ricorda piazzale Loreto: “Pagina infamante”. Il segretario di SI: “Si riferisce forse ai 15 partigiani uccisi?”

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BRINDISI – Il 28 aprile ricorre l’anniversario della morte cruenta di Mussolini, e come ogni anno piazze virtuali o reali diventano lo scenario di commemorazioni di nostalgici del duce e del Ventennio. Nella giornata di mercoledì, sul profilo Facebook del coordinatore cittadino di FdI è apparso questo post: «Per mille e mille, e mille e mille anni… piovon fiori su piazzale Loreto…». Da noi contattato per ricevere chiarimenti sulla natura della esternazione, Mevoli ha dichiarato: «La stragrande maggioranza delle guerre si conclude con l’uccisione del capo nemico; la fucilazione di Mussolini ci poteva stare. È tutto quello che è successo dopo che rimarrà nella storia delle cose infamanti di questa nazione. È stato infamante: uccidere assieme a lui la donna che lo amava, che non era compromessa con il regime; appendere i loro corpi a piazzale Loreto, esponendoli a una folla che fino a pochi giorni prima era accorsa in gran numero al lirico di Milano per osannare Mussolini in occasione del suo ultimo comizio (molta gente non riuscì a trovare posto nel teatro). La gente poi scaricò la sua rabbia per la guerra persa nel peggiore dei modi infierendo sui cadaveri di Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi. Ce lo saremmo dovuti risparmiare come nazione: è una bruttissima pagina che rimane nel dna dei popoli».

Stigmatizza e ironizza il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Pasquale Barba: «Quando Mevoli parla di fiori a piazzale Loreto, si riferisce forse ai 15 partigiani uccisi dai nazi-fascisti il 10 agosto del 1944? Iniziamo allora a ripescare tutte le pagine infamanti legate al fascismo. Il 27 aprile è ricorso l’85esimo anniversario della morte di Gramsci: vogliamo ricordare che su 46 anni, 11 li ha vissuti tra carceri fasciste e cliniche? Ma stiamo scherzando? Non è accettabile questo piano di confronto».