BRINDISI – Abbiamo protocollato in data odierna un ordine del giorno volto ad ottenere un pronunciamento del consiglio comunale sulle ipotesi di riconversione del polo energetico di Brindisi Sud.
Il consiglio comunale, organo democratico fondamentale di indirizzo politico, deve fare le sue richieste e le sue proposte ad Enel senza timore e con spirito collaborativo.
Ci appelliamo al presidente del consiglio comunale Giuseppe Cellie affinché, nel doveroso esercizio del proprio ruolo istituzionale, convochi con urgenza una seduta del consiglio comunale pubblica, in cui le posizioni di tutti siano chiare ed istituzionalizzate. Questa è la democrazia e va applicata.
È svilente che una discussione fondamentale per il futuro della nostra città e per il destino di tanti lavoratori sia relegato a comunicati stampa propagandistici o a discussioni lontane da un dibattito pubblico ed istituzionale.
Scevri da ipotesi fantasiose pensiamo che non si possa prescindere dal porto, dalle ZES e dalle zone doganali intercluse.
Queste le nostre proposte che offriamo alla discussione ed al contributo di tutti:
IL CONSIGLIO COMUNALE INVITI E SOSTENGA
Enel Produzione S.p.A. a dismettere tutte quelle infrastrutture non destinabili ad altri usi ed a bonificare le aree; Enel Produzione S.p.A. a chiedere all’Agenzia delle Dogane tutte le autorizzazioni necessarie affinché i due parchi coperti per lo stoccaggio del carbone (dome) di una capienza di circa 500.000 metri cubi e le infrastrutture di collegamento siano funzionali alla Zona doganale interclusa di Costa Morena (ex molo Carbone);
Enel Produzione S.p.A. ad avviare una proficua interlocuzione con gli altri operatori economici al fine di insediare sul territorio brindisino stabilimenti per la produzione di impianti e/o macchinari di accumulo e/o produzione di energia rinnovabile (pale eoliche, elettrolizzatoiri, pannelli solari, ecc.);
Enel Produzione S.p.A. a mettere a disposizione il sistema di captazione dell’acqua marina, ora utile al sistema di raffreddamento del ciclo termico, per la realizzazione di un dissalatore ad osmosi inversa per la produzione di acqua potabile;
l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a completare la colmata ed il banchinamento dell’area denomitata di “Capobianco” al servizio della costituita seconda zona franca doganale interclusa;
il Consorzio ASI affinché proceda alla costituzione della propria zona franca doganale interclusa,
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNI IL SINDACO E LA GIUNTA
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative possibili presso la Regione Puglia ed il Governo Italiano affinché l’area ZES sia estesa fino al sito di Cerano ove insiste la Centrale Federico II;
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative possibili presso la Regione Puglia affinché per le zone portuali e retroportuali si deroghi ai limiti imposti dal Piano Paesagistico Territoriale Regionale della Puglia consentendo che tutte le Zone doganali intercluse siano pienamente utilizzabili;
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative necessarie affinché i Dome, gli oltre 17 chilometri di nastro trasportatore e l’asse viario attrezzato (che collega il porto alla centrale Federic II), siano conservati e destinati alla logistica;
– ad affiancare collaborativamente e fattivamente Enel Produzione S.p.A. nella eventuale attività di interlocuzione con altri operatori economici al fine di intercettare ulteriori investimenti in città, anche utilizzando le infrastrutture oggi al servizio della centrale Federico II;
– ad avviare immediatamente una proficua interlocuzione con tutte le società multinazionali presenti sul territorio affinché si istituisca con le stesse un “Tavolo Tecnico Permanente sulle Committenze” al fine di consentire alle imprese locali di accedere al sistema degli appalti e dei sub-appalti di tali Players Internazionli.
Si chiede di inserire l’ordine del giorno in un consiglio Consiglio Comunale che con tale atto si invoca con urgenza.
Gianluca Serra
Tiziana Motolese