Eolico, si spacca il fronte, Salvemini: “Non si può dire di sì all’eolico offshore senza un Piano di gestione marittima”
LECCE – Non si può dire di sì all’eolico offshore senza un Piano di gestione marittima.
Considero un errore, da parte del Ministero per la Transizione Ecologica, raccogliere manifestazioni di interesse per la realizzazione di impianti eolici in mare senza individuare preventivamente le aree idonee e non idonee, prevedere la tutela dell’ecosistema marino e costiero, del patrimonio culturale e del paesaggio e un’equilibrata e armonica distribuzione degli impianti tra tutte le regioni costiere.
Per farlo, occorre questo fondamentale strumento di pianificazione che una direttiva europea impone fin dal 2014, che lo stesso Governo si è impegnato ad adottare al momento dell’approvazione del Decreto sulle rinnovabili del novembre 2021 e che ancora manca.
Eppure, in assenza del Piano di gestione marittima – paragonabile ad un Piano regolatore per la tutela e l’utilizzo del mare – oggi contiamo numerose richieste di installazione di impianti eolici offshore la cui localizzazione, in assenza del Piano, è semplicemente demandata ai privati proponenti e l’iter autorizzativo vede il Ministero per la Transizione Ecologica unico ente titolato ad approvare, o meno, la realizzazione dei parchi.
Una dinamica che genera conflitti con le comunità locali e ci divide su quello che invece deve essere un obiettivo comune: l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili e la dismissione delle produzioni da fonti fossili. Un percorso doveroso che il nostro Paese deve compiere per affrontare la crisi climatica, raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e garantire ai nostri figli un mondo che non sia sconvolto dalle conseguenze dell’aumento delle temperature.
Ho chiesto al Presidente Emiliano di porre la questione in sede di Conferenza Stato Regioni. La mancata approvazione del Piano di gestione marittima è un tema che riguarda tutte le regioni costiere italiane che la Puglia può porre con forza.
Siamo la regione che produce più energia rinnovabile, che ospita da decenni la centrale di Cerano e l’Ilva, due mega impianti alimentati da fonti fossili, che è attraversata dal gasdotto TAP. Siamo la regione che può dare ancora tanto alla transizione ecologica ed energetica del paese, ma all’interno di un pianificazione con una forte impronta pubblica.
Carlo Salvemini, sindaco di Lecce