Partiamo dallo scenario: c’è uno che prende un po’ di missili e di carrarmati e prova a conquistare un Paese sovrano che ha come unica colpa quella di aver scelto di “essere amico” dell’UE piuttosto che della Russia. È una colpa così grave da meritare, forse nella logica del “senso della Democrazia di Putin”, di essere brutalmente bombardato e costretto alla resa? C’è poi anche di peggio: inviare armi agli Ucraini che tentano di difendersi è come alimentare la guerra!
Sono gli stessi che continuano a riempirsi la bocca della “gloriosa resistenza del popolo italiano contro i nazifascisti”: evidentemente ci sono “Resistenza buona” e “Resistenza non buona”. Certo perché sono ancora in tanti in Italia ad “omaggiare” Putin per la sua bella “Democrazia illiberale”: un ossimoro terribile che non andrebbe mai più menzionato!!! Come lo è “aprire il tavolo delle trattative” e contemporaneamente intensificare i bombardamenti: un altro glorioso esempio di “Democrazia illiberale”, immagino.
E più passano i giorni più la situazione diventa di difficile soluzione. E infatti non è nell’ordine del concetto di “democrazia” di Putin quello di ritirarsi e riconoscere all’Ucraina il sacrosanto diritto di scegliere, pacificamente, da chi farsi governare e con chi stringere pacifiche alleanze. E allora come se ne esce? O l’Ucraina si arrende oppure a Mosca si decide che il tempo di Putin è finito, dopo 21 anni di dominio incontrastato sulla Russia. Soluzione questa difficile visto che, nella logica della “democrazia illiberale”, chi contesta “il Capo” finisce in galera: alla data in cui scrivo (1 marzo 2022) si contano già circa 6.000 arresti (fonte: comunicazione del Presidente Draghi al Senato).
Ecco un chiaro messaggio per quegli amanti della “Democrazia illiberale” che qui in Italia si divertono a contestare e fare cortei conto “la qualunque”: li vorrei vedere alle prese con un “signore” che non manda la polizia per mantenere ordine nei cortei evitando che si vada oltre la semplice protesta, ma li arresta per il solo fatto di protestare… Ma forse i famosi Oligarchi, “punzecchiati” dalle prese di posizione e dalle sanzioni del mondo intero, potrebbero rendersi conto che è arrivato il momento di un cambiamento, magari evitando che sia “cruento” ma che sia chiaro e determinato: del resto non mi pare che l’economia Russa abbia vissuto con Putin momenti di ampia prosperità e dopo le spese che sta sostenendo con questa guerra, e che dovrà sostenere per le sanzioni, andrà anche peggio.
Francesco Caroli