BRINDISI – La realizzazione di un rigassificatore a Brindisi avrebbe rappresentato una occasione unica che avrebbe arricchito per sempre (direttamente le casse del Comune e i cittadini con migliaia di nuovi posti di lavoro) una città all’epoca in grande crisi e oggi in una situazione anche peggiore.
Mentre la magistratura agì certamente in modo ineccepibile, svolgendo il proprio compito, la politica non fece lo stesso, non riuscendo, ma soprattutto non volendo, trovare una soluzione alternativa per non perdere definitivamente l’investimento più importante nella storia di Brindisi e oggi anche per l’intero Paese.
Quella volta si disse no a prescindere. Oggi “grazie” a quei no rischiamo di fare un salto indietro di 30 anni e di tornare a essere i passivi fornitori di energia attraverso il carbone, ironia della sorte con al governo della città quelli che bloccando il rigassificatore si presentavano come i numi tutelari dello sviluppo energetico alternativo.
Post Massimo Ferrarese