Il direttore di Arpa sull’inquinamento a Brindisi: “Sfiammate? L’ordinanza di sospensione dell’impianto fu supportata da nostre relazioni. A breve nuove centraline, dal 2007 ad oggi non ci era riuscito nessuno”
BRINDISI – In un’intervista rilasciata a L’Edicola del Sud, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, ha raccontato la storia di una conquista, ottenuta grazie alla intervenuta disponibilità di Versalis, ovvero quella dell’implementazione del sistema di monitoraggio sul perimetro del petrolchimico. Finalmente, infatti, ci saranno nuove centraline gestite da Arpa e studi modellistici per individuare le aree con più ricadute di inquinanti. Di seguito alcuni brevi estratti.
“Dal 2007 ad oggi – ha dichiarato – nessuno ci era riuscito. Mancava solo Versalis in Puglia. Le sfiammate? L’ordinanza di sospensione dell’esercizio dell’impianto fu emanata dal sindaco sulla base delle nostre relazioni. Abbiamo inviato segnalazioni anche in Procura”.
Sugli olezzi prodotti dall’incendio di sterpaglie, circostanza che non convince tanti brindisini, ha spiegato: “A Torchiarolo, ad esempio, il problema era rappresentato anche dalla combustione di biomasse in inverno, e questo dato è stato confermato dal Consiglio di Stato. L’iter mediatico è simile”.
Rispetto all’inquinamento che si registra in questo territorio, invece, ha dichiarato: “Nelle regioni del Nord l’inquinamento è superiore, non è paragonabile a quello della Puglia. Siamo terzi in Italia per estensione delle reti di controllo dell’aria”.
La prossima sfida di Arpa è quella di introdurre criteri di valutazione degli inquinanti molto più aderenti alle indicazioni dell’Oms: “Negli ultimi tre anni la media della qualità dell’aria in Puglia non supera i limiti di legge fissati dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria. I limiti europei, però, non sono quelli dell’Oms: vogliamo che si contragga il delta tra quanto stabilito dalla direttiva europea e le raccomandazioni più stringenti dell’Oms. D’altronde, nell’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente viene sottolineato espressamente che il rispetto dei limiti di legge non esclude che si possano verificare degli effetti sanitari, e questo accadrà finché per gli inquinanti non si arriverà all’applicazione delle line guida dell’Oms”.