BRINDISI – La crisi pandemica ha determinato conseguenze gravissime anche per l’economia della città di Brindisi. Molte attività hanno chiuso i battenti e chi ha resistito deve fare i conti con un vistoso calo di fatturato, compensato solo in minima parte dai ristori erogati dalla Regione Puglia.
A tutto questo bisogna aggiungere le ripercussioni economiche ed occupazionali che il processo di decarbonizzazione sta determinando sul territorio, con la perdita di centinaia di posti di lavoro e con i ritardi di tutte le ipotesi di costruzione di un modello efficace di riconversione industriale.
L’unico elemento positivo nasce dalla disponibilità di risorse finanziarie per nuove infrastrutture attraverso cui rendere più competitiva la nostra città.
La storia recente del nostro paese, però, insegna che non bastano i soldi per rimettere il moto lo sviluppo. Bisogna superare l’ostacolo della burocrazia e tutti sappiamo che non è cosa da poco.
I prossimi anni, pertanto, saranno decisivi per capire se Brindisi potrà e saprà risollevarsi.
Tra poco più di un anno, tra l’altro, avrà termine l’esperienza di governo della giunta-Rossi che ha determinato non poche criticità alla città, acuendo la gravità dei problemi e riducendo sensibilmente i processi di partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica.
In un contesto di questo tipo, il centro destra non può e non deve farsi trovare impreparato. Occorre lavorare su un modello di governo del territorio, stabilendo le priorità, proponendo le soluzioni ai problemi e individuando uomini e donne capaci di governare la nostra amata Brindisi.
Ecco perché il Movimento Regione Salento chiede alle altre forze di centro destra di insediare un tavolo di approfondimento di tali tematiche, con il primo obiettivo di ritrovare unità e coesione per non commettere gli errori del passato attraverso cui è stata consegnata la città nelle mani di una fetta minoritaria del panorama politico locale.
Pino Roma – coordinatore cittadino del Movimento Regione Salento