Home Economia e lavoro A Brindisi un business da 200 posti di lavoro. Primo squillo di Enel Logistics
A Brindisi un business da 200 posti di lavoro. Primo squillo di Enel Logistics

A Brindisi un business da 200 posti di lavoro. Primo squillo di Enel Logistics

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BRINDISI – Un nuovo business si affaccia sul porto di Brindisi ed è legato ancora una volta alla transizione energetica. Dopo la richiesta di concessione demaniale avanzata dalla Falck Renewables per realizzare e manutenere le parti meccaniche delle pale eoliche, nella giornata di mercoledì una start up scozzese, la ACT Blade, ha incontrato i vertici dell’Autorità portuale per presentare il proprio progetto. Si va nella direzione più volte tracciata dal presidente dell’ente portuale, Ugo Patroni Griffi, ovvero quella del manifatturiero in banchina: la società, infatti, ha richiesto la disponibilità della banchina di Costa Morena Est per intraprendere la propria attività di assemblaggio e trasporto di pale eoliche ad alto contenuto innovativo. L’impatto economico sul territorio sarebbe apprezzabile: si parla di circa 200 lavoratori impiegati e di un traffico che si attesta sulle 240 toccate l’anno effettuate dalle navi deputate all’import ed export della componentistica. L’alto valore innovativo di queste pale risiede nello speciale tessuto tecnico: l’intuizione è stata quella di applicare al settore dell’energia eolica le competenze acquisite nel campo della navigazione sportiva; il materiale è lo stesso di quello utilizzato per le vele delle imbarcazioni dell’America’s Cup. Si tratta di pale orizzontali (che quindi non confliggerebbero con il cono d’atterraggio), più lunghe e più leggere, con conseguenti processi di produzione più snelli. Questa gamma di caratteristiche e soprattutto la possibilità di riutilizzare il tessuto tecnico nell’ottica dell’economia circolare hanno attirato l’attenzione di Enel Green Power, che ha deciso di chiudere un accordo con la società scozzese. Ed infatti è stata proprio Enel a veicolare l’interesse della ACT Blade su Brindisi: dopo una prima fase di operatività in banchina, il piano è quello di spostare la produzione delle pale eoliche nella zona franca doganale gestita da Enel Logistics, e ciò avverrà quando l’area sarà sistemata ed attrezzata. L’operazione rappresenta di fatto il primo squillo del colosso energetico da quando si è aperto il nuovo corso sul territorio, che vedrà la conversione a gas della centrale (a breve dovrebbe giungere l’attesa autorizzazione ministeriale) ed il riutilizzo in ambito logistico degli asset utilizzati fino ad oggi dalla multinazionale per il business del carbone.

Dall’ente portuale assicurano che le attività della ACT Blade sarebbero compatibili con quelle dell’ipotetico insediamento del deposito costiero di gnl di Edison, ed anche dagli operatori portuali giungono feedback positivi rispetto all’investimento: «Riservandomi di approfondire nel dettaglio il progetto, tendenzialmente – afferma il presidente di Ops, Teo Titi – è giusto mettere a disposizione i piazzali di Costa Morena per traffici portuali di tal genere. Discorso differente va fatto in caso di uso esclusivo delle banchine di Costa Morena Est, che se sottratte al pubblico utilizzo determinerebbero un problema agli attuali operatori, stante il fatto che sono le uniche banchine disponibili per attività industriali. Il valore dell’area, tra l’altro, è dato dal fatto di essere meno soggetta ai limiti dell’air draft. Detto ciò, se l’investimento in questione genererà 240 toccate annue, parliamo di un numero enorme che, se limitato ad un anno, giustificherebbe certamente la concessione della banchina».