Un residente replica a Oggiano: “Il Comitato Casale non ha raccolto 2.500 firme. Non mistifichi perché 3 anni fa c’era scritto ‘No immigrati al Casale’ su fogli A4”
BRINDISI – In merito al “presidio” che ieri mattina ha ribadito il “no” all’utilizzo dell’ex delegazione del Casale e delle parole del signor Oggiano, è doveroso fare alcune precisazioni.
Ma prima, permettetemi un ringraziamento.
Grazie signor Oggiano e grazie alla ventina di partecipanti al presidio: perché avete dimostrato come il quartiere e la comunità del Casale sia in realtà distaccata dalla vostra mentalità intollerante e patriottica, termine ultimamente caro a Fratelli d’Italia.
No, signor Oggiano, so che è il mestiere della politica dei nostri tempi quello di mistificare le informazioni a favore di interessi propagandistici, ma non bisogna neanche prendersi troppo sul serio e pensare di poter prendere in giro chiunque.
Vede, quando lei dice d’aver raccolto 2.500 firme presso la ex delegazione “di gente del quartiere Casale, residenti, gente comune, imprenditori, partite iva, negozianti, pensionati e ragazzi”, lei sta mistificando: le firme, che in realtà sono 1.465, le avete raccolte sulla piattaforma “Change.org”, piattaforma di raccolta firme online alla quale chiunque, chiunque, può partecipare, sotto lo pseudonimo di “Comitato quartiere Casale”, tacciando paradossalmente la proposta di populismo becero e violenza al quartiere (Link: https://www.change.org/p/comitato-di-quartiere-casale-no-alla-struttura-di-accoglienza-migranti-al-casale).
Se poi lei ha raccolto ulteriori 2.500 firme come Fratelli d’Italia o Forza Italia, in base alla sua aderenza partitica dell’epoca, e non come “Comitato”, la situazione cambia e peggiora nettamente, visto anche l’intento con la quale partì la raccolta.
Quindi no, Signor Oggiano, quelle 1.465 firme non appartengono alla comunità del Casale: alcune apparterranno a i suoi fedelissimi “fratellini italiani patriottici”, altre a membri di diversi quartieri della città e certo, alcune, forse poche centinaia, sicuramente ad alcuni Casalini, ma non quella cifra. Siete liberi di manifestare, ma non getti fango sul quartiere per inutili battaglie ideologiche e politiche.
No, signor Oggiano, la postazione del 118 non è stata spostata dalla delegazione per far posto al centro accoglienza, ma per altre motivazioni: oltretutto, ricordo che lo stesso sindaco Rossi si è espresso nel merito il 24 settembre, riorganizzando e programmando il ripristino del presidio medico presso la scuola Calò del quartiere. Sono questi i presidi di cui abbiamo bisogno al Casale.
Oltre che una terribile caduta di stile, questa mistificazione la trovo di pessimo gusto poiché tenta di parlare alla pancia per mezzo di un problema reale, cioè la momentanea privazione del presidio, mediante l’attribuzione della colpa ad un terzo soggetto estraneo all’accaduto: tecnica oratoria veramente pessima e di infimo livello, anche se i suoi leader da anni vivono utilizzando questo giochetto stucchevole, ma che gradirei non venisse replicato in città.
Poi, non prendiamoci in giro signor Oggiano, 3 anni fa la protesta verteva sul “No immigrati nel quartiere”, come i fogli A4 lasciati per terra su tutto il Casale dicevano, oggi sulla necessità di avere un punto d’incontro fra giovani ed anziani? Ma chi vuole prendere in giro?
Perché verba volant Signor Oggiano, può dire quello che vuole oggi nelle interviste, ma scripta manent: mi dispiace dirlo, ma voi del “Comitato” l’avevate scritto a chiare lettere in quel tempo. Oltretutto dai commenti dei firmatari è piuttosto esplicita la motivazione della firma e della raccolta.
Becera motivazione, certo, ma esplicita: non prendiamo in giro la cittadinanza.
Sempre al link allegato si può vedere e verificare il Manifesto della raccolta firme: qualsiasi modifica postuma o cancellazione sarà vana, cari membri del “Comitato”, poiché è stato scaricato e salvato tutto.
Che poi, intendiamoci, i luoghi d’incontro e discussione sono sempre ben accetti e sono d’accordo sulla necessità di ulteriori luoghi che creino legami di comunità: ma di comunità e Comitati eletti, non autoeletti, al servizio e fruizione di tutti, non dei pochi. Ribadiamolo, al finto “Comitato”.
Infine un ultimo appunto sul suo infervorarsi quando parla del tentativo di derubricare a forme “d’intolleranza, razzismo, fascismo, fracazzismo, di xenofobia e quant’altro perché qui c’è gente comune, non mi pare che abbiano croci celtiche, svastiche, teste rasate, skinhead“.
Preciso, sarebbe fancazzismo, ma non è questo il punto: fancazzismo è il non far niente, leitmotiv di diverse politiche direi.
Fa bene ad infervorarsi signor Oggiano, lo capisco: nessuno vuole essere accumunato e paragonato a quella Destra retrograda e ignorante, questo le fa onore, Compagno.
Per concludere, no, non abbiamo visto quei simboli, né teste rasate.
Stempiate, semmai, il che la dice lunga sulla cronologia del pensiero espresso e dei suoi portatori.
Giuseppe Patisso