BRINDISI – “Le notizie sempre più insistenti che vedrebbero come imminente la soppressione del distaccamento Aeroportuale di Brindisi, rilanciate ieri da fonti sindacali, meritano un immediato chiarimento da parte delle autorità preposte. Le ricadute sul territorio di una simile decisione sarebbero molto impattanti sotto il profilo sociale e contrasterebbero con gli impegni assunti dall’Italia in merito al supporto e alla protezione della più importante base logistica permanente dell’Onu nel mondo.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S nella Commissione difesa della Camera dei Deputati.
“Da quello che per il momento sono riuscito ad apprendere – prosegue il parlamentare – è che questa decisione non sarebbe stata assunta da parte del Governo ma da una iniziativa addebitale al vertice uscente dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Le ragioni per cui si procederebbe alla soppressione del distaccamento con un atto amministrativo interno, non sono state chiarite, ma certamente non sono in linea, come correttamente riportato dal comunicato del rappresentante della Uil Brindisi, con tutta la procedura di confronto istituzionale avviata da tempo in cui si è sempre parlato di riordino del Distaccamento e non certo sulla sua cancellazione.”
“Il fatto che ancora non ci sia una comunicazione ufficiale – prosegue Aresta – fa sperare che ci sia un ripensamento in corso (e che sollecitiamo) da parte dell’autorità dell’AM. Ci sono infatti implicazioni anche sotto il profilo della politica estera dell’Italia nei confronti delle Nazioni Unite. Ricordo infatti
come è dal 1994 che il Distaccamento Aeroportuale garantisce la piena capacità operativa del UNGSC (United Nations Global Service Centre) e della base di pronto intervento del WFP denominata UNHRD (United Nations Humanitarian Response Depot) in grado di consegnare aiuti umanitari entro 48/72 ore dal verificarsi di un evento catastrofico in qualsiasi parte del globo. Si tratta di una assistenza che non può essere efficacemente garantita da Bari perché è fondamentale per la sicurezza e la difesa delle strutture e del personale dell’UNGSC e dell’UNHRD.”
“Siamo insomma davanti ad una eccellenza del territorio – conclude Aresta – che affonda le sue radici nella ormai centenaria storia dell’Aeronautica Militare italiana e che non può essere cancellata con un tratto di penna. Ho già provveduto a chiedere chiarimenti sia presso le autorità di Governo sia verso quelle militari. Mi riservo, già dalla prossima settimana, di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione del Parlamento per arrivare al più presto a comprendere come stanno veramente le cose.”