Home Economia e lavoro La nuova centrale Enel di Brindisi sarà tutt’altra cosa…
La nuova centrale Enel di Brindisi sarà tutt’altra cosa…
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La nuova centrale Enel di Brindisi sarà tutt’altra cosa…

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BRINDISI – Un passo in avanti per la nuova vita della centrale Enel di Brindisi, dove si è appena concluso il concorso nell’ambito del progetto “I nuovi spazi dell’energia”: quattro gare rivolte a architetti e designer lanciate da Enel a luglio 2020 per il design di altrettanti nuovi poli energetici innovativi nei siti interessati dalla dismissione di impianti a carbone in Italia entro il 2025. Al concorso, per il quale si è registrata grande partecipazione di giovani talenti, hanno aderito diversi partecipanti tra studi di architettura e professionisti. I progetti proposti sono stati valutati sulla base dei criteri e principi del bando da una commissione formata da rappresentanti di Regione Puglia, Università del Salento, Comune di Brindisi ed Enel.

La commissione valutatrice del concorso architettonico di Brindisi ha visto coinvolti Alberto La Tegola, professore dell’Università del Salento, Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento, Carmela Iadaresta, Dirigente Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione E Lavoro – Sezione Infrastrutture Energetiche E Digitali – della Regione Puglia, Marina Carrozzo, Responsabile Settore Pianificazione e Gestione del territorio del Comune di Brindisi e rappresentanti di Enel.

Il primo premio è stato assegnato al progetto “Nuova torre dei venti” dell’architetto Marina Gousia per la migliore proposta rispetto all’obiettivo del concorso: dar vita ad un nuovo polo di ricerca, dello sviluppo sostenibile, del tempo libero che si integri con l’ambiente circostante e di disegnare un’idea nuova di centrale.

Ai partecipanti è stato chiesto di presentare idee progettuali secondo principi di sostenibilità ed economia circolare, attraverso il riutilizzo delle strutture esistenti, che possano essere adattate alle diverse fasi di conversione degli impianti.

Il progetto prevede la riqualificazione del verde con la piantumazione di alberi e arbusti autoctoni che faranno da cornice a nuove attrezzature per lo sport e il tempo libero (vasche d’acqua, teatro all’aperto, etc) con percorsi di visita guidata. Le facciate della Centrale si trasformano in opere d’arte che producono energia rinnovabile dal sole e dal vento e che di notte diventeranno grandi luminarie tipiche della tradizione salentina. Anche la Torre sarà illuminata diventando un vero faro. Una piccola oasi naturale umida, attraversata da passerelle sospese, permetterà la fruibilità degli spazi.

Al vincitore verrà affidata la progettazione architettonica della propria proposta, la cui preparazione esecutiva e realizzazione procederà in parallelo all’iter autorizzativo dei vari progetti energetici previsti per il sito. Infatti il progetto, realizzato sugli scenari di sviluppo futuro, riguarda l’intera area di centrale e prevede la realizzazione di un nuovo polo che vedrà convergere nelle sue strutture il contributo della comunità, delle istituzioni e di Enel.

“La nostra visione del futuro dell’energia continua anche con questo progetto a voler dare nuove soluzioni sviluppate con i territori – spiega Luca Solfaroli Camillocci, Responsabile Power Generation Italia di Enel – Grazie al contributo di primari studi di architettura e con il coinvolgimento attivo del territorio, delle istituzioni e dell’Università proponiamo una nuova idea di centrale elettrica dotata delle tecnologie più innovative per apportare il nostro contributo al processo di transizione energetica che sta interessando in maniera significativa Brindisi e il suo territorio. Un luogo che sarà aperto alle comunità locali, uno spazio che potrà convivere in armonia con il paesaggio e l’ambiente circostante”.

“Questo concorso di progettazione indetto da Enel per la selezione di proposte per la valorizzazione architettonica e paesaggistica della Centrale di Brindisi – commenta Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento e membro della commissione – ha dimostrato come, anche in questo campo, la collaborazione tra l’Università e il territorio che la ospita possa fornire ottimi risultati. Nella selezione dei progetti si è tenuto conto del design e dell’impatto visivo, del rapporto con il territorio, della sostenibilità sociale ed ambientale, della circolarità e del riutilizzo delle strutture. Questa esperienza, certamente positiva, potrà rappresentare un modello e un esempio da seguire anche in altri ambiti a vantaggio di tutti i cittadini e delle aziende coinvolte”.

I criteri di valutazione hanno riguardato la modularità e flessibilità del progetto in base alle diverse fasi di conversione dell’impianto; la fruibilità da parte della comunità; la valorizzazione del design e dell’impatto visivo; la sostenibilità sociale e ambientale delle proposte, con particolare attenzione alla circolarità e al riutilizzo di strutture ed infrastrutture esistenti; l’innovazione tecnologica; l’inserimento di nuove aree verdi.