Patroni Griffi risponde a Macchia: “Bisogna chiedere la revisione dei criteri oppure presentarsi come nodo primario”
BRINDISI – Così il presidente dell’Autorità portuale Ugo Patroni Griffi in risposta al segretario della CGIL Antonio Macchia: “Magari avessi questo potere! Con Maria de Luca ho per tempo segnalato questa opportunità e la necessità di perorare la causa. Tuttavia la battaglia si articola su due assi: riconoscimento rete ten t (corridoio Adriatico) sino a Lecce, battaglia politica e non giuridica e riconoscimento porto core, battaglia giuridica e limitatamente politica. La qualifica di porto core è disciplinata da un Regolamento europeo oggi in fase di revisione. Con gli attuali parametri non sussistono i presupposti. Il tema è dunque come segnalava l’Eurodeputato Furore di spingere – in sede di revisione di regolamento, come fatto da Adsp – per i parametri qualitativi (ad esempio il bunkeraggio a gnl che è qualificante, l’Hub di produzione/distribuzione di carburanti di transizione, la zona franca e il punto Franco etc) e non quantitativi premiando i porti maggiormente attivi nella transizione energetica. Queste cose che ho rappresentato nell’Eurosurvey candidando Brindisi a porto core), altra possibilità è – sempre politica e come fatto per Roma – rappresentare (costituendo una città metropolitana tra i territori di Brindisi e Lecce?, ndr) che si tratta di nodo (anche amministrativo) primario (infatti Civitavecchia ha fatto perno sull’essere il porto di Roma). Si tratta di una questione tecnico giuridica complessa che non tollera pressapochismi o approssimazioni”.