A Sant’Elia prosegue la costruzione di case abusive. Fenomeno inarrestabile figlio della cultura della sanatoria e del condono
BRINDISI – Ancora un intervento dei Carabinieri Forestali nella zona esterna del quartiere Sant’Elia a Brindisi, già oggetto di numerosi sequestri su cantieri edili del tutto abusivi, da cui si sviluppano abitazioni realizzate in tempi anche molto brevi.
Questa volta i Militari del Nucleo Investigativo (NIPAAF) del Gruppo Carabinieri Forestali di Brindisi si sono accorti che, all’interno di un’area di circa 500 metri quadri, delimitata da muratura perimetrale e cancelli in ferro, si stavano eseguendo lavori edili, poco visibili dall’ esterno.
All’esito degli accertamenti, è risultato che era in fase di avanzata realizzazione una costruzione residenziale di 140 metri quadri, su unica superficie, con mattoni in cemento vibrocompresso. Per il completamento mancavano ancora il solaio, gli infissi, i rivestimenti esterni e gli allacciamenti ai servizi.
Per questi lavori, il committente nonchè proprietario, A.P. di anni 41, non era in possesso di alcun titolo abilitativo, e non avrebbe mai potuto esserlo, in quanto secondo il Piano Urbanistico Generale del capoluogo la zona è tuttora classificata come “agricola”.
Pertanto, il costruttore abusivo è stato deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi per il reato sanzionato dall’ art. 44, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (“Testo Unico dell’ Edilizia e dell’ Urbanistica”), per intervento edilizio in assenza di permesso di costruire.
Tutta l’area del cantiere, corrispondente all’intera superficie della proprietà, così come le attrezzature rinvenute, sono stati sottoposti di iniziativa a sequestro preventivo penale, per bloccare l’ ulteriore prosecuzione dell’ attività illecita.
All’interno del cantiere sono stati rinvenuti anche 2 cani da guardia, di cui si è accertata la regolare detenzione e la loro registrazione all’anagrafe.