BRINDISI – Questo è il testo dell’intervento che avrei voluto fare in consiglio comunale sulla questione Edison e che non ho potuto fare grazie all’ignavia di alcuni colleghi.
Oggi ci troviamo ad affrontare una decisione importante anche se non vincolante. Noi di BBC siamo fermamente convinti che questo nuovo impianto che ci è stato proposto non è un’occasione per la città, nè un investimento che potrebbe portare ricadute positive . La storia di Brindisi dovrebbe farci riflettere sugli errori del passato dove quello che sembrava un’ opportunità di crescita si è dimostrata un fallimento con tutti i suoi limiti. Se in passato c’è stata l’attenuante della non conoscenza degli effetti negativi sul territorio, ora è tutto più chiaro. Ci siamo sempre accontentati delle briciole, ci siamo sempre fatti abbagliare da quello che sembrava uno sviluppo per la città e abbiamo pagato a caro prezzo la mancanza della nostra lungimiranza. Adesso la città deve dimostrare la sua maturità, con scelte più consapevoli e guardare con più ambizione al futuro. Le scelte che questa amministrazione sta facendo vanno in questa direzione. E’ importante mettere sul piatto della bilancia i vantaggi e gli svantaggi di certe decisioni per non rifare gli errori del passato. Noi siamo convinti che l’impianto di Edison non possa essere collocato a Costa Morena Est perché mortificherebbe lo sviluppo del porto e del territorio. Costa morena est è la zona più importante del porto e localizzare un serbatoio di GNL di tale grandezza sarebbe un vero ostacolo per la movimentazione di altri tipi di scambi commerciali. Questo impianto priverebbe la città dell’unica banchina infrastrutturata che potrebbe avere, con opportuni dragaggi, anche fondali profondi meno 18 metri e accogliere grandi navi container fino a 400 metri. Brindisi potrebbe diventare il secondo porto ,insieme a quello di Trieste, ad avere queste peculiarità in tutto l’adriatico. Il costo totale delle infrastrutture realizzate e da realizzare è enorme e penalizzare i possibili scenari che si potrebbero presentare sarebbe da miopi. Noi dovremmo invece incrementare il traffico nelle aree portuali perché la loro crescita inciderebbe significativamente non solo sulla vita cittadina ma su quella di un intero territorio. Non dobbiamo sottovalutare quanto sarebbero penalizzate le attività di carico e scarico dovute alla presenza di metaniere. Un processo decisionale richiede un analisi di costi-benefici. Se venisse realizzato quest’impianto la linea ferroviaria non sarebbe sfruttata rendendo vani tutti gli sforzi economici impegnati per la realizzazione. L’occupazione di soli 100 metri di tale banchina renderebbe impossibile accogliere le grandi navi. Consegnare Costa Morena Est a Edison sarebbe un errore clamoroso, una pietra tombale per le imprese del territorio. Se pensiamo che il 75/80% del gas servirebbe unicamente per rifornire mezzi autostradali e solo il rimanente per le navi. Dunque stiamo parlando di una stazione di rifornimento per non parlare dell’impiego in termini occupazionali di sole 30 unità, altamente specializzate e ,molto probabilmente, non reperibili in loco. Mi sembra di tornare indietro nel tempo e rifare lotte gia fatte. Quali sarebbero, dunque, le ricadute sulla città? Quali sarebbero i benefici per i cittadini? La nostra posizione è chiara. Costa Morena deve essere libera da questo e da altri impianti simili affinchè sia al servizio delle imprese del territorio e di altre per le quali Brindisi potrebbe risultare più attrattiva. Voglio chiudere ricordando le parole dell’allora Sindaco Mennitti, il quale affermava che il problema della città consiste in una cultura miope e provinciale per la quale troppi si preoccupano di coltivare unicamente il proprio orticello e molto spesso di coltivare il nulla .Il provincialismo e la miopia di tanti impedisce da sempre uno sviluppo coerente con quella che è stata la storia e la grandezza di Brindisi.
Belinda Silvestro Consigliere comunale Bbc