BRINDISI – Bisogna ammettere che è una trovata geniale. Anche se, per certi versi, l’intenzione del sindaco di dimettersi appare una vicenda che potremmo senz’altro definire fantasiosa.
Alcuni poliici pur di rimanere incollati alla poltrona, si inventano di tutto.
Dopo lo tsunami della mancanza del numero legale, che aveva impedito lo svolgimento della riunione del consiglio comunale, il sindaco ha fatto trapelare, attraverso la carta stampata, come si conviene nelle occasioni importanti, la sua intenzione di dimettersi dall’incarico. Solo intenzione, senza atti formali.
Almeno per chi ci crede.
Un pericolo per fortuna (anche se non si comprende di chi) sventato dal tempestivo intervento di quell’angelo custode del Presidente della regione Puglia, sempre vigile a tutelare, solo con le promesse, gli interessi della nostra città, che affollano la sua mente in concomitanza delle tornate elettorali o, come sta avvenendo attualmente, in occasione della nascita del suo partito.
Nondimeno, i sempre più risicati simpatizzanti del sindaco possono stare tranquilli. Resta lì, anche se purtroppo tutto rimane faticoso come prima.
La fantasia delle dimissioni era fondamentalmente un avviso anticipato di sfratto, rivolto a quei componenti indisciplinati della maggioranza che hanno fatto mancare il numero legale, ove avessero insistito a replicare quei comportamenti fastidiosi, rammentando che possono avere effetti deleteri non solo nei suoi confronti, ma anche per loro e per chi, all’interno del consiglio, volesse condividerne il percorso.
Ma con quel segnale ha cercato anche di anticipare e porre argine alla pressante e crescente richiesta di dimissioni proveniente da tanti politici e cittadini delusi.
Bisogna innanzitutto aggiungere, ma forse sottolineare, che la buona politica insegna, che dimissioni si danno o non si danno, non si preannunciano addirittura nelle intenzioni, altrimenti si corre il rischio di barare.
Ma mi chiedo, nel frattempo che fa un sindaco che è arrivato al punto di manifestare l’intenzione di rimettere il mandato? Rimane lì per tirare a campare? Per replicare i disastri di sempre?
Comunque dal punto di vista formale niente è accaduto, lui rimane in sella. Però non credo che si possa continuare a fare finta di niente, perchè i cittadini hanno il diritto di sapere quello che realmente accade.
Anche perchè siamo in presenza di una crisi che non riguarda solo il progetto Edison, ma evidenzia un disagio molto più complesso che viene da lontano, vissuto da tempo all’interno dell’Amministrazione e dal partito di riferimento della maggioranza, che la vicenda Edison ha fatto esplodere.
Una crisi che è iniziata all’indomani della sua elezione a Sindaco, che si è sempre ostinato a non voler vedere e a non fare niente per rimediarvi.
Era accaduto, infatti, che dopo aver ostentato per tutta la campagna elettorale, ma anche prima, i contenuti di novità del suo progetto di governo della città, i cittadini, i lavoratori, gli artigiani, i commercianti, le imprese e diversi politici hanno preso atto che niente era diverso. Anzi tutto andava peggiorando a dispetto della narrazione idilliaca, che veniva propagandata dal palazzo a tutte le ore nelle trasmissioni televisive, sul web e sui giornali.
Una maggioranza di governo che si è sempre dimostrata fragile, insicura, latitante sulle questioni di sofferenza della città e dei cittadini, abbandonati a se stessi, tartassati, spesso rottamati nei loro diritti e nelle loro esigenze.
Su questo credo si debba concentrare il pensiero della buona politica.
Sul bilancio negativo di questi anni fallimentari in cui non si è fatto praticamente nulla per risolvere le condizioni di estrema difficoltà vissute da questa sempre più martoriata città.
II sindaco, la giunta, i partiti di governo sono riusciti a rimanere semplicemente testimoni mummificati di un declino che è diventato inarrestabile. Sempre in attesa dell’arrivo della manna dal cielo che potesse risolvere i problemi.
Purtroppo, la situazione dà contezza della inadeguatezza di questa classe politica di governo, che oltre a non avere una credibile visione complessiva di futuro, si è dimostrata totalmente incapace di analizzare ed affrontare adeguatamente i problemi attuali della città, le sue emergenze. Incapace di motivare e dare significato e dignità al proprio ruolo.
Siamo giunti al punto in cui molti cittadini non comprendono in che cosa consista la funzione del sindaco e dei politici attuali di maggioranza, che considerano il vero ostacolo alla rinascita di questa città.
Su questo terreno ci si impegnare, con i fatti, non con le illusioni, se non si vuole allontanare ulteriormente la gente dalla politica. Decidendo in fretta, senza lasciare niente in sospeso, liberando la città dall’agonia del tormentone delle dimissioni limitate alle sole intenzioni.
Oltretutto il Sindaco farebbe anche un piacere a se stesso liberandosi dal sacrificio a cui si è votato non formalizzando quelle dimissioni, che, si dice, aveva già scritto e, purtroppo, non formalizzate.
Tutto comunque sarebbe meglio della situazione attuale.
Vincenzo Albano