BRINDISI – È stato messo un punto a un’altra storia infinita: la Polizia locale, infatti, ha proceduto al sequestro cautelare – nelle more del provvedimento di confisca e per evitare la commissione di ulteriori atti illeciti – dello stabilimento balneare “Arca di Noè”. Pensate che già nel 1992 il sindaco, a seguito di un sopralluogo della Capitaneria di porto, dispose con ordinanza l’abbattimento delle opere abusive. Dopodiché il nulla fino al 2015, quando dal Comune si è provveduto a revocare l’autorizzazione alle attività di stabilimento balneare e di somministrazione di cibi e bevande in quanto veniva contestata l’occupazione senza titolo di area demaniale (non era mai stata rilasciata una concessione). Sempre nel 2015 venne respinta dal Comune la richiesta di sanatoria avanzata dal gestore e nel 2016 venne emenanta un’ordinanza di abbattimento delle opere abusive, tra le quali 50 cabine, un bar e la recinzione per mancanza di agibilità. Le prove degli abusivismi vennero consegnate in Procura. Nel 2017, poi, arrivò anche la sentenza del Tar che respinse il ricorso del gestore contro i provvedimenti di annullamento delle autorizzazioni da parte del Comune.
Dal 2017 ad oggi sono seguite una serie di verbali di inottemperanza rispetto alle ordinanze e alla sentenza del Tar, con l’Arca di Noè – come riportato nel verbale di sequestro della Polizia locale – che ha continuato ad effettuare la sua attività di stabilimento balneare. Adesso, però, come per Lido Sant’Anna è scattato il sequestro.