BRINDISI – Questa volta cala sul serio il sipario su Lido Sant’Anna. Dopo due lustri di battaglie giudiziarie, la sentenza emessa nel maggio scorso dal Tar di Lecce che rigettava la richiesta – avanzata dai gestori – di annullamento dei provvedimenti comunali di sospensione dell’attività di stabilimento balneare nonché delle connesse attività di somministrazione per la natura abusiva dei manufatti, aveva già messo una pietra tombale sulla querelle giudiziaria.
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Il sigillo l’hanno apposto materialmente gli uomini della Polizia Locale, sottoponendo l’area sotto sequestro cautelare: ciò, nelle more del provvedimento di confisca e per impedire la realizzazione di altri atti illeciti dei trasgressori.
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I gestori, infatti, non hanno mai dato seguito all’ordinanza del 2016 di demolizione e ripristino dei luoghi, come constatato lo scorso maggio dalla Polizia Locale attraverso un’ispezione di inottemperanza.
Lo scorso anno, inoltre, il Comando della Polizia Locale aveva già contestato l’apertura dello stabilimento e la somministrazione di bevande e alimenti senza le prescritte autorizzazioni comunali e la Scia. Anche i Nas avevano redatto un verbale di accertamento constatando la prosecuzione delle attività per le quali era stata intimata la chiusura in quanto abusive.
Un brutto colpo, dunque, per generazioni di brindisini che lì hanno trascorso intere estati sfidandosi a colpi di canestri e tuffandosi dalla caratteristica passerella. Ma inevitabile.