Home Politica Braccio di ferro con Ministero e Versalis: prima sconfitta del Comune. E io pago…
Braccio di ferro con Ministero e Versalis: prima sconfitta del Comune. E io pago…
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Braccio di ferro con Ministero e Versalis: prima sconfitta del Comune. E io pago…

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BRINDISI – Bisognerebbe conoscere la strategia e l’obiettivo dell’Amministrazione comunale per capire perché si sta imbarcando in una strada tortuosa e costosa. Il ricorso al Tar contro il Ministero per il decreto di riesame Aia sull’impianto di Versalis (il Comune lamenta il mancato accoglimento, nella nuova Aia, delle richieste circa l’implementazione delle centraline per il monitoraggio dell’aria), al momento, non ha prodotto gli effetti sperati, dato che la richiesta del Comune di sospensiva dell’efficacia del decreto Aia non è stata accolta. Non sono stati riconosciuti, infatti, un pericolo di danno per il Comune e la probabile fondatezza del diritto rivendicato. In compenso, è stata riconosciuta l’esigenza di giungere presto alla trattazione nel merito, con l’udienza che è stata fissata per il 14 dicembre.

Se l’obiettivo era quello di mettere pressione a Versalis attraverso l’ottenimento di una sospensiva, è fallito. E questo scherzetto costerà al Comune il pagamento delle spese legali (quelle all’avvocato Anna Luisa Valente, affidataria dell’incarico, sono già state riconosciute a monte attraverso una convenzione tra il Comune di Mesagne e quello di Brindisi, che beneficerà delle sue prestazioni per tre mesi, ovvero fino al 31 luglio).

Al momento, dunque, è andata male. Si vedrà meglio tra qualche mese, sperando di non doversi accollare anche le spese legali delle controparti nella denegata ipotesi di una sconfitta giudiziaria.

Nel frattempo, si lavorerà per trovare un accordo con Versalis: come disposto dalla commissione Aia, infatti, entro 6 mesi dalla firma del decreto deve intervenire un’intesa per migliorare il sistema di monitoraggio. La commissione, infatti, non ha respinto le richieste del Comune in tal senso ma ha invece condizionato il rilascio definitivo dell’Aia al raggiungimento di un accordo nei 6 mesi successivi la firma del decreto, pena la perdita di efficacia dell’Aia. Ecco perché non si comprende cosa voglia ottenere il Comune, se non tentare di aumentare il proprio peso contrattuale mettendo pressione alle controparti attraverso i giudici amministrativi. Tentativo che però al momento è fallito.