BRINDISI – Avevamo espresso in Consiglio Comunale la nostra contrarietà alla istituzione della tassa di soggiorno, introdotta con la delibera del Consiglio Comunale n. 43 del 28/03/2019.
Ritenevamo, e riteniamo ancora oggi, che poteva costituire un disincentivo per coloro che erano intenzionati a visitare e soggiornare nella nostra città.
Unica consolazione era la destinazione vincolata prevista per le relative entrate, che avrebbero dovuto finanziare interventi in materia di turismo ed a sostegno delle strutture ricettive ed interventi di manutenzione e recupero nonché fruizione dei beni culturali ed ambientali.
Il Regolamento approvato contestualmente alla istituzione della imposta prevedeva, addirittura, che parte delle risorse introitate, nella misura massima del 10%, poteva essere stornata a beneficio dei gestori delle strutture ricettive per il miglioramento del decoro delle facciate, delle parti antistanti la struttura e delle aree destinate all’accoglienza.
Da allora nulla si è più saputo quanto alla entità delle imposte riscosse e alla loro destinazione nonostante che fosse espressamente previsto che l’elenco degli interventi finanziati con l’imposta di soggiorno, predisposto di anno in anno, divenisse parte integrante del bilancio di previsione e di quello consuntivo.
Ho pertanto depositato una interrogazione consiliare, che sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale, con cui chiedo di conoscere l’ammontare della imposta di soggiorno riscossa dalla sua istituzione e quali interventi in materia di turismo, di manutenzione, recupero e fruizione dei beni culturali ed ambientali ed a sostegno delle strutture ricettive siano stati realizzati.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)