San Pietro: tempi biblici nella realizzazione delle opere pubbliche ed i problemi di trasparenza
La Convenzione Onu del 2003, individuava nella trasparenza amministrativa uno dei principali strumenti di prevenzione della corruzione. Disposizione che viene recepita con la Legge 190/2012 (c.d. Legge severino), che pone nuovi obblighi di pubblicazione a carico delle amministrazioni pubbliche, quali i bilanci, i conti consuntivi, autorizzazioni e concessioni, scelta del contraente, la durata dei procedimenti amministrativi.
Proprio la “durata” è una delle note dolenti della gestione amministrativa del Comune di San Pietro Vernotico. Diversi sono i procedimenti amministrativi relativi ad opere pubbliche e lavori di manutenzione che sembrano non vedere una conclusione.
Nel rapporto 2018 di analisi e monitoraggio degli investimenti pubblici, a cura dell’Agenzia per la coesione territoriale, si attesta che i tempi di attuazione e di spesa delle opere pubbliche vanno dai 3 anni per i progetti di importo inferiore ai 100 mila euro a 15,7 anni per i grandi progetti dal valore di oltre 100 milioni di euro. Più in dettaglio, la fase di progettazione presenta durate medie variabili tra 2 e 6 anni, la fase di aggiudicazione dei lavori oscilla tra 5 e 20 mesi circa, mentre i tempi medi dei lavori variano tra 5 mesi e quasi 8 anni.
Nel comune di San Pietro Vernotico i tempi si dilatano e di esempi di opere incompiute ve ne sono diversi: dai lavori di manutenzione e rifacimento del mosaico di piazza del popolo (datato Dicembre 2019 e costato circa 33 mila euro) al progetto unitario di manutenzione della pubblica illuminazione (datato Giugno 2019 e già costato €. 6’500,00 per la sola acquisizione dei dati necessari alla progettazione dell’appalto); dai lavori di manutenzione della biblioteca (dicembre 2018, costo € 2.230,00) sino al cimitero comunale che attende la realizzazione dal lontano 2003 e per il quale i cittadini sanpietrani hanno già anticipato circa 2,5 milioni di euro.
Nessuna delle opere e dei servizi menzionati risultano essere stati portati a termine, né si conosce lo stato di avanzamento del procedimento.
Altro annoso problema riguarda le strutture riqualificate con fondi pubblici, siano essi regionali, nazionale o europei, che risultano chiuse. Anche quando le opere vengono portate a termine non si riesce a renderle funzionali: reperire finanziamenti per opere pubbliche, alle quali non si riesce a garantire l’uso per cui sono state pensate, diviene, paradossalmente, un costo aggiuntivo (si pensi alla custodia e manutenzione del bene realizzato) oltre che uno sperpero di risorse che inevitabilmente pesa su tutta la collettività.
Da questo punto di vista, possiamo affermare senza dubbio, che il comune di San Pietro Vernotico presenta costi elevati a fronte di servizi quasi inesistenti, frutto di grossi problemi di efficacia, efficienza ed economicità, principi cardine dell’azione amministrativa.
La realizzazione di opere pubbliche, infatti, non si è tradotta in servizi alla cittadinanza: è sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono in cui versano le strutture quali la ex scuola materna sede del progetto “bollenti spiriti”, l’”ex omni” destinata a struttura per il “dopo di noi”, il “cataldo fiore” destinato a centro assistenziale per specifiche disabilità, il centro comunale di raccolta rifiuti funzionale a combattere la piaga ambientale dei rifiuti abbandonati.
E tanti altri se ne potrebbero elencare.
Per non parlare dell’assenza di strutture sportive come il palazzetto comunale, il campo sportivo e lo “Sporting club Jasmine” che, causa degrado e assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, risultano inagibili.
Di non trascurabile importanza è la trasparenza e quanto contenuto nel piano anticorruzione approvato dal comune. Piano che evidenzia problemi e situazioni migliorabili sotto l’aspetto della trasparenza nei provvedimenti di concessione di sussidi, nonché in materia di appalti pubblici, con lacune che riguardano il rispetto degli obblighi di pubblicazione e in generale di rispetto dei tempi procedimentali.
San Pietro Vernotico, un tempo comune “faro” della zona sud della Provincia di Brindisi, grazie alla situazione politico-amministrativa a dir poco deficitaria, è divenuto “fanalino di coda” dell’intera provincia perdendo spesso occasioni che avrebbero potuto far sperare in un rilancio.
È evidentemente necessario un cambio di passo per essere all’altezza della sfida cui si andrà incontro nell’immediato futuro, in vista degli investimenti previsti con il Recovery Fund. L’efficienza delle amministrazioni dovrà tradursi nella capacità di rapida e corretta gestione della spesa perché, questa volta, cosa che di rado si è verificata in passato, l’Europa procederà al definanziamento in capo alle amministrazioni inadempienti.
Luigi Epifani