Pic-Nic, trovati nuovi investitori: chiesta una concessione ventennale
BRINDISI – Sembrava davvero la volta buona: il progetto di revamping del Pic-Nic portato avanti dai ristoratori brindisini proprietari della Pescheria del porto aveva superato tutti gli ostacoli contro i quali si erano schiantati i loro temerari precedessori. La concessione decennale era stata autorizzata dall’Autorità portuale e la pratica presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune era alla curva finale. I lavori avrebbero dovuto avere inizio nel marzo 2020 e avrebbero impreziosito l’area con la realizzazione: di un pontile che avrebbe consentito ai clienti di raggiungere direttamente il ristorante tramite le proprie imbarcazioni; di una passerella che avrebbe collegato il ristorante alla spiaggia. Ma la burocrazia ha calato la sua mannaia, e la pandemia ha inferto il colpo ferale. L’ostacolo che appariva più marginale, ovvero il parcheggio pertinenziale, si è rivelato quello insormontabile.
Gli investitori, infatti, pur avendo ottenuto già a gennaio 2020 tutte le autorizzazioni, attendevano solo la firma della dirigente comunale sul benedetto parcheggio, la quale a sua volta attendeva che il demanio istruisse la pratica della variante dell’area demaniale sulla quale avrebbe dovuto sorgere il parcheggio al servizio del ristorante.
Gli investitori, in quei mesi di stallo, si lamentavano dei tempi biblici della burocrazia, ma soprattutto non si spiegavano perché dal Comune, in attesa della variante per il parcheggio rilasciata dal Demanio, non venisse consentito l’avvio dei lavori di recupero dell’ex Pic-Nic. La proposta avanzata dalla società che gestisce (tra i tanti locali) la Pescheria del Porto alla dirigente Carrozzo fu la seguente: nelle more che da Bari venisse istruita e conclusa la pratica della variante dell’area demaniale per istituire l’area parcheggio ancillare al ristorante, consentiteci di iniziare i lavori sul fabbricato: qualora, finiti i lavori, la variante non dovesse essere ancora intervenuta, provvederemo a monetizzare l’area parcheggio in favore del Comune. La risposta, però, sarebbe tardata ad arrivare, e la pandemia con l’annessa crisi del settore della ristorazione ha fatto il resto.
Adesso, però, pare che gli investitori abbiano trovato nuovi partner per ridare vigore al loro progetto, tuttavia rimodulando la proposta e la denominazione sociale. La scelta, infatti, è stata quella di ripartire daccapo presentando una nuova istanza di concessione demaniale all’Autorità portuale, questa volta ventennale invece che decennale. Ciò complica un po’ le cose, perché le garanzie e i controlli dovranno essere rapportati alla nuova richiesta. Per fare un esempio, dovrà esserci un passaggio sulla Gazzetta Ufficiale.
La speranza che quell’area possa recuperare anche lo storico Pic-Nic è concreta, in fondo un altro ristoratore, ovvero il proprietario de La Terrazza e dell’Hemingway, ce l’ha già fatta rimettendo in piedi un rudere sito a una manciata di metri dal Pic-Nic. D’altronde, con la crisi alle spalle e la riapertura del castello e di Cala Materdomini, quella zona fa gola a parecchi. Magari anche a qualche magnate che voglia far rivivere Babylandia, all’interno della quale continuano ad osservarsi incontri. Saranno potenziali investitori? La speranza è l’ultima a morire…