BRINDISI – La pandemia e le sue conseguenti criticità sono ormai note a tutti. Ora però è passato troppo tempo per organizzarsi e bisogna fare in fretta ed agire su tutti i fronti.
Dopo le innumerevoli segnalazioni che mi sono state fatte, vista la gravità della situazione, ho ritenuto doveroso intervenire a difesa delle famiglie dei detenuti nelle carceri.
Mi risulta che il personale penitenziario e gran parte dei detenuti siano stati vaccinati, ma questo non è abbastanza per sopperire alla sofferenza che i familiari di quest’ultimi stanno vivendo, in quanto non essendo vaccinati sono costretti da mesi a vedere i propri cari tramite videochiamate o presenziando ai colloqui mantenendo la distanza di sicurezza e separati da pannelli di plexiglas.
Tutte e due le modalità vanno al più presto eliminate, ma quella che deve toccare la nostra coscienza è la seconda: come si può chiedere ai bambini e ai loro familiari di stare fermi a distanza e non abbracciare i loro cari che non vedono da tempo? Non si può, per me non è una regola che umanamente può essere rispettata!
Per quello che riguarda la mia competenza istituzionale, faccio un appello al Presidente della Commissione Sanita’ della Regione Puglia Mauro Vizzino affinché, con giusti e legittimi strumenti, faccia tutto il possibile per porre fine all’agonia che questa gente sta subendo.
Nessuno può voltare le spalle alla sofferenza che i nostri cittadini, non per colpa loro, stanno vivendo e noi istituzioni, ognuno con i propri ruoli, ha il dovere di intervenire.
Il Consigliere Comunale Umberto Ribezzi