Gli operatori portuali scaricano Rossi: “Se il nostro futuro sarà prendere il sole sulla riva di Sant’Apollinare e guardare gli uccelli migratori, Lei Sindaco è fuori dalla realtà. Oggi paghiamo il suo falso ambientalismo”
BRINDISI – Egregio Signor Sindaco,
forse Lei non si ricorderà quanto scritto all’inizio del Suo mandato, mentre Lei pronunciava il suo primo “no”. Allora, invece di incentivare lo sviluppo di una città di mare, Lei la mortificava con una normale ‘manutenzione’ facendola passare per una ‘rigenerazione urbana’. Oggi, sono un po’ preoccupato del – suo risveglio – dopo che si è perso nel “giardino del porto”.
Dove si trovava Lei quando si è parlato di nuovi accosti a Sant’Apollinare? Quando si parlava di pontile a briccole, di dragaggi, cassa di colmata, di stazione marittima ed altro?
Forse, Signor Sindaco, Lei non crede, o fa finta di credere – parole – nello sviluppo della polifunzionalità del porto; ma poi nei fatti prende tempo e non è capace di coinvolgere settori importanti del nostro territorio.
Brindisi ed il suo porto ha bisogno di infrastrutture portuali adeguate per garantire funzioni e servizi competitivi per il nuovo mondo dello shipping (navi, banchine, piazzali, terminal retroportualità); turismo, agricoltura, nuova industria della chimica, meccanica e aeronautica, produzione dell’energia, edilizia con la riqualificazione urbana, commercio, servizi, ecc.
Cosa ha fatto Lei per garantire lo sviluppo al nostro porto? In questi due anni e mezzo, ci ha regalato solo “giardini del porto” e “foreste” urbane”. Crediamo fermamente che l’intera città di Brindisi saprà dare risposte adeguate ai tanti bisogni che questa giunta ha creato e continua a creare.
Brindisi, durante la Sua amministrazione, non è stata capace di cogliere le trasformazioni in atto nel mondo dell’ “industriale soft”; ha sottovalutato i tavoli per concertare il passaggio da un’industria c.d. pesante a quella leggera non riesce a toccare una città, avendo solo fiducia nelle promesse del suo governatore Emiliano; ha definito sempre Brindisi, come una città industriale nel senso compiuto a livello nazionale ed europeo ed oggi sembra essere assente e/o addormentata.
Brindisi, in quest’ultimi due anni, da Lei amministrata, non è riuscita a cogliere le varie opportunità di crescita in atto nei paesi frontalieri come Albania, Croazia e Grecia perché Lei e la sua maggioranza è disconnessa dai suoi asset più importanti, quali il tessuto industriale, quello relativo al porto e all’aeroporto; soprattutto da quest’ultimo la disconnessione dalle province di Lecce e di Taranto è più marcata. La disconnessione infrastrutturale, (progetto shuttle, rete stradale e rete ferroviaria) sta impedendo la mobilità delle persone e delle merci indebolendo la crescita di un territorio che non merita di essere il fanalino di coda di una regione, sempre più “baricentrica”.
Mi creda la Puglia non ha bisogno di due aeroporti vicini (quaranta kilometri) per il traffico passeggeri (vedi Brindisi e Grottaglie): noi non abbiamo bisogno di promesse elettorali da qualunque parte esse provengano!
Sono preoccupato perché oggi Lei scopre un porto, con aeroporto vicino, una retroportualità e la intermodalità mare-ferro-gomma che fanno di Brindisi un vero hub della logistica integrata e distributiva (mi riferisco alle zone economiche e doganali intercluse).
Sono sicuro e certo che il Porto di Brindisi, così come è conformato con le sue strutture portuali ed infrastrutture di tutta la retroportualità e di tutto l’hinterland industriale, saprà far valere le sue potenzialità; non da meno, per i collegamenti stradali e ferroviari che raggiungono direttamente tali siti senza attraversare l’ambito urbano. Non certo grazie al Suo ‘risveglio’!
Fedespedi di Brindisi aveva dato la disponibilità a ragionare su programmi e prospettive riguardanti lo shipping internazionale e lo sviluppo di un porto che vuole essere importante dentro il Sistema del MAM. Così non è stato e per questo si assume tutta la responsabilità di un futuro tutto precario. Il ‘no’, senza risoluzioni, da Lei pronunciato in questi anni non serve a nessuno; da Lei ci aspettavamo fatti e non proclami di un falso ambientalismo che oggi stiamo pagando. Le rotte dell’economia marittima, navigate da navi ro-ro nel nostro Mediterraneo, avranno bisogno di porti e servizi sempre più adeguati e senza banchine non si attracca da nessuna parte; anche la storia della decarbonizzazione non sta convincendo molti e fino al 2050 i flussi energetici, dei quali il nostro porto è interessato, e gli oil e gas avranno ancora numeri importanti. A che serve tanta battaglia se poi il porto non si adeguerà?
Oggi scopre che il porto di Brindisi è fuori dal quadrilatero strategico della intermodalità e della logistica proposto dal PNRR. Oggi si risveglia e invita la Città ad essere unita. Ma dove era Lei e la sua maggioranza quando gli operatori portuali di Brindisi, tutti, La invitavano alla mobilitazione e Lei prontamente rispondeva, all’unisono con il suo Prof Borri, che era impegnato ad un cambiamento urbanistico storico della nostra città: piantatori di foresta urbana! Tempo fa Le scrissi che se il nostro futuro sarà prendere il sole sulla riva di Sant’Apollinare e guardare gli uccelli migratori, Lei Sindaco è fuori dalla realtà ed ancora una volta scarica le responsabilità su altri.
Adriano Guadalupi
Rappresentante Fedespedi
Organismo di Partenariato
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico AhMeridionale