I sindacati: “Appello al Prefetto subito un incontro con il Governo per sbloccare le autorizzazioni e gli investimenti”
BRINDISI – In data odierna, su convocazione del Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, si è svolto in video conferenza l’incontro richiesto da FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL con la partecipazione di ENEL e Confindustria, per valutare i notevoli ritardi denunciati dal sindacato, sulle procedure autorizzative dei nuovi impianti previsti a Brindisi, necessari a garantire una giusta transizione energetica e il definitivo superamento della produzione elettrica da carbone.
La delegazione sindacale guidata dai segretari Antonio Frattini FILCTEM CGIL, Marco Bernardo FLAEI CISL e Carlo Perrucci UILTEC UIL, ha evidenziato che questa condizione rischia di avere un pesante impatto sociale ed economico sull’intera comunità locale, sulle imprese e sulla tenuta occupazionale, sono a rischio 800 posti di lavoro tra diretti e appalto.
Bisogna scongiurare il rischio che ENEL in assenza delle previste autorizzazioni richieste utilizzi tale circostanza per abbandonare definitivamente Brindisi e la Puglia.
Oltre 2 anni di ritardi sul Permitting di un progetto con un investimento di 800 Milioni di euro, che non ha alcun collegamento con i fondi europei del Recovery Fund, nato per la sostituzione delle 4 unità a carbone (2640 MW), con 3 nuove unità a ciclo combinato alimentate a gas per una potenza complessiva di 1.680 MW. Questi ritardi rischiano di compromettere in maniera irreversibile le opere che vanno autorizzate, prima delle ultime aste previste da TERNA rivolte ai produttori di energia per la costruzione dei nuovi impianti a gas indispensabili a garantire la piena efficienza del sistema elettrico italiano.
Con il Piano Nazionale Energia e Clima è stato sancito che per soddisfare i criteri di adeguatezza del sistema elettrico italiano a livello nazionale internazionale e zonale, sono necessari nuovi impianti per almeno 12 GW di energia rinnovabile, l’installazione di circa 3 GW di accumulo e la sostituzione, entro il 2025, degli impianti a carbone 8 GW con nuovi impianti a gas per 4 GW.
Nel PNIEC il nodo elettrico di Brindisi è esplicitamente citato per la sua strategicità nella rete di trasmissione zonale, nazionale e internazionale, attraverso l’elettrodotto sottomarino di Galatina che collega l’Italia alla Grecia. La generazione elettrica a Brindisi è essenziale, per questo c’è bisogno di una decisa accelerazione nei tempi di rilascio delle autorizzazioni, per realizzare le infrastrutture di rete, gli impianti di accumulo e la costruzione dei nuovi impianti a gas per compensare l’intermittenza e la non programmabilità delle notevoli produzioni di energia rinnovabile eolica e fotovoltaica esistenti e per permettere di realizzare nei tempi previsti l’ambizioso obiettivo del phase-out del carbone.
Le segreterie di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL UILTEC UIL, in uno con i Lavoratori di Cerano sono pronti allo sciopero, la transazione energetica non deve essere pagata dai lavoratori e dai territori che ospitano le centrali a carbone, bisogna trovare soluzioni adeguate e risposte per garantire, corrispondenti livelli occupazionali che si possono realizzare progettando un nuovo utilizzo delle aree del sito industriale.
FILCTEM CGIL FLAEI CISL UILTEC UIL