Home Politica Elefante contro tutti: intervista esplosiva al consigliere comunale del PD (?)
Elefante contro tutti: intervista esplosiva al consigliere comunale del PD (?)
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Elefante contro tutti: intervista esplosiva al consigliere comunale del PD (?)

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BRINDISI – “Sulla polemica generata dal mio post, non ho problemi ad ammettere che non era un messaggio adatto a chi fa politica e ritengo che sia stato sbagliato sotto tutti i punti di vista. È stato indubbiamente scorretto nei modi ma ne rivendico la sostanza. Lasciamo perdere però il sessismo perché è altra cosa. Uno dei motivi per i quali la donna viene ancora considerata inferiore all’uomo è proprio questo atteggiamento di vittimismo e di speculazione sulla donna. Sessismo è l’attacco fatto perché sei donna, non l’attacco ad un’azione che una donna compie. Non basta coniugare un verbo al femminile per parlare di sessismo, si può trattare semplicemente di una critica, quale è stata nel mio caso. Sbagliata, ma pur sempre una critica. In quel post io rappresento una problematica che vedo nel Partito Democratico: uno dei problemi del PD di Brindisi è quello di sopravvivere agli eventi e non lavorare invece per cambiare gli eventi. Il PD di Brindisi è succube degli eventi decisi da Riccardo Rossi e dalla sua nicchia. Se un partito è succube di una linea che non condivide, non è un partito di sinistra e soprattutto è un partito che è destinato a morire. Il PD di Brindisi è morto nel merito e nel metodo, è morto nei numeri perché non ha più iscritti ed elettorato. Non sa quale parte di città vuole rappresentare e cosa vuole rappresentare. Credo che Amati abbia fatto un’analisi talmente solare da apparire scontata. Nel PD ci sono sordi e ciechi che non vogliono vedere la fine che si staglia davanti al PD cittadino e provinciale. Questo è uno dei motivi per cui il sottoscritto è in rottura definitiva con questo progetto politico che non si può più definire Partito Democratico. Tra quelli che hanno messo il like al post di solidarietà di Rossi verso il vicesindaco rientrano ex parlamentari del PD e neo consiglieri regionali del PD. Diciamo che posso comprendere le motivazioni private per le quali hanno messo quel like visti i progetti che stanno portando avanti in questa città. Ma mi chiedo come si faccia a mettere un like a un post che il Sindaco si affretta a fare quando lo stesso, qualche minuto prima, aveva offeso Fabiano Amati definendolo Cetto La Qualunque; lo trovo scandaloso. Fabiano Amati è persona perbene, qualificata, che sa fare politica. Attenzione: e Amati è l’unico tra quelli citati che io non ho mai votato all’interno del partito”.

Antonio Elefante è un fiume in piena. Ammette il proprio errore per il post infelice diretto al vicesindaco ma conferma e rilancia le accuse verso un PD cittadino che, per la verità, pare non piacere nemmeno a iscritti e rappresentanti del partito stesso. Ecco allora che sorge spontanea la domanda: a nome di chi parla il PD quando pubblicamente dichiara attraverso comunicati stampa un sostegno incondizionato al Sindaco o quando prende le parti dello stesso (che professava “Mai con il PD”) a discapito dei propri rappresentanti politici?

“Rossi – spiega Elefante – ha trasformato i suoi ‘mai’ in ‘sempre’. Basti vedere tutti i post degli anni scorsi da lui pubblicati: non c’è una considerazione espressa da Rossi che sia in linea con quello che sta facendo da Sindaco. Quello che Rossi sta facendo è quello che facevano gli altri, ma almeno lo facevano coerentemente con la loro linea politica. La verità alla fine è sempre rivoluzionaria. Quello che io ho sempre sostenuto è quello che pian piano stanno iniziando a dire timidamente alcuni consiglieri del PD, che non mi sorprenderò se domani smentiranno quello che hanno affermato oggi, perché l’hanno fatto più volte. Rispetto al nome di chi scrive i comunicati del PD, invece, va detto che il Partito Democratico ha attaccato Left chiedendogli chi siano gli oscuri rappresentanti di quella sigla: bene, e quali sarebbero gli oscuri rappresentanti che firmano i comunicati del PD? Lo dico io: i due assessori, escludendo dal discorso Isabella Lettori che è una bravissima persona e che non ha un ruolo decisionale; il coordinatore ‘nominato’ del partito; un componente della segreteria pronto a ricevere un incarico. Quello è il Partito Democratico che parla a nome di tutti: quelle 4 persone. Parliamo di un partito defunto, e il tempo mi ha dato ragione”.

Per queste ragioni Elefante preannuncia che il suo futuro è lontano da questo PD: “Da domani probabilmente mi allontanerò dal Partito Democratico, almeno fin quando sarà gestito da questi personaggi. Ho sempre pensato che il PD rappresentasse la leva del cambiamento, invece è divenuto strumento di resistenza da parte di un gruppetto intento a prendere qualche incarico per sé o per i propri cari”.

Riguardo gli assessori del PD, Elefante rincara: “Capisco che lo stipendio faccia comodo, è comprensibile, ma non quando si parla di soldi pubblici. Non devono far comodo quei soldi, devono invece essere necessari per il ruolo che si svolge. La posizione degli assessori del PD è più personale che politica, ma non è un discorso che vale solo per loro: ci sono tanti consiglieri di maggioranza e di opposizione che hanno interpretato il posto istituzionale come ufficio di collocamento in mancanza di un posto di lavoro. A loro dico: fate politica per come ritenete sia giusto farla, non perché qualcuno vi fa raggranellare mille euro al mese partecipando alle commissioni, rinnegando poi tutto e tutti. I due assessori del PD, se dobbiamo dirla tutta, erano i mie confidenti quando mi raccontavano tutte le nefandezze di Riccardo Rossi, dei suoi amici e di Francesco Cannalire. Tutto quello che ho detto per due anni e mezzo era quello che loro mi raccontavano. Esistono gli strumenti per poter dimostrare tutto. È vero, i soldi fanno comodo, e per questo ci si è voluti vendere alla convenienza istituzionale. E aggiungo che ogni maggioranza ha l’opposizione che si merita: una delle grandi fortune di questa maggioranza è l’esistenza di una parte delle opposizioni. Togliendo l’onestà intellettuale dei 5 Stelle e l’impegno di alcuni consiglieri di opposizione, per il resto, o per incapacità o per convenienza o perché qualcuno aspetta il corteggiamento della maggioranza, parliamo di un’opposizione che è vuota nei suoi contenuti e incapace di contrastare l’azione amministrativa della maggioranza”.

Il discorso poi si sposta sul segretario cittadino del PD Francesco Cannalire: “Il suo problema è che è incapace di fare il segretario, e non lo dico per questioni personali. Tutte le volte che il partito sosteneva determinate cose, andava da Rossi e ne diceva altre. Capisco che ha anche le sue convenienze personali, private, ma a me non interessa niente di tutto ciò: la politica è fatta per perseguire il bene collettivo, prima di tutto. Posso aggiungere che dalle talpe mi arrivano appunti scritti dal segretario cittadino nel corso di una recente assemblea di partito nei quali viene riportata la frase: ‘O si fanno i punti programmatici proposti o si va a casa’. Allora mi chiedo, a 23 mesi dalla fine della consiliatura, la posizione del segretario del PD è quella che mette per iscritto nei suoi appunti, è quella che si può apprezzare nei video dei suoi interventi nelle assemblee di partito? Dov’è la linearità?”.

Già, perché ci sono nodi spinosi sui quali tra Sindaco e PD resta una grande distanza, al netto del ruolo di pompiere rivestito da qualcuno. E i malumori all’interno del PD ne forniscono la prova plastica.

“Ci sono grandi temi che riguardano la città come Edison, le contrade, il Pug, il porto sui quali era impossibile che non emergessero le contraddizioni all’interno del PD. Il segretario Cannalire non può sottacere il disagio degli iscritti su questi temi. Il segretario non può dire determinate cose ai consiglieri e poi andare nell’ufficio di Rossi e dirne altre. Sulla vasca di colmata e gli attracchi di Sant’Apollinare la posizione del PD è differente da quella del Sindaco o no? Io sono a favore delle opere portuali. Il Sindaco invece pensa di gestire la città come ha gestito il suo piccolo movimento”.

In merito alla strisciante ipotesi di una mozione di sfiducia, Elefante non avrebbe dubbi a votarla: “Se ci fosse, io la voterei immediatamente. D’altronde ho deciso di staccarmi dalla maggioranza mettendomi contro tutto e tutti, senza rimanere dentro a coltivare il mio orticello politico, perché la mia coerenza politica me lo imponeva. Non ho voluto più fare parte di questa maggioranza perché non voglio che le mie impronte siano sull’arma del delitto di questa città. Qui è in ballo il destino della sinistra e della sua identità. Di quella sinistra che anche in passato ha governato la città e che sta per essere annientata da alcuni personaggi che, dal 2000 in poi, l’hanno indebolita dall’interno. Ecco perché la credibilità della sinistra brindisina passa anche da quali risposte vuole fornire rispetto a quei 4 grandi temi”.

Per Elefante, però, c’è un ulteriore problema, ovvero una sorta di eterodirezione del PD cittadino da parte di centri d’interesse collocati in provincia: “Parlerei di un asse Francavilla-Ostuni particolarmente interessato alle vicende brindisine. Credo che ci siano fatti oggettivi che dimostrano ciò, perché voglio capire come mai su tanti temi importanti si sono frapposti innumerevoli ostacoli mentre su temi sottaciuti come ad esempio quello dell’idrogeno si è viaggiato spediti, con approvazioni fulminee come non mai. Chi c’è dietro a tutto questo? Credo che vadano approfondite e comprese queste dinamiche. Non posso pensare che un consigliere resti attaccato alla sua poltrona per le mille euro, per il semplice fatto che Cannalire gli faccia fare tutte le commissioni. Non posso pensare che sia per tutelare lo stipendio di qualche caro, proprio caro. Non posso pensare che il PD sia così servile solo per questi fatti personali e privati. C’è qualcos’altro sotto? Il PD deve essere netto, come fatto da Cannalire nei suoi appunti: o si fanno le opere portuali o si va a casa; o si sostiene Edison o si va a casa; o sulle contrade si trova una soluzione o si va a casa, perché sbaglia chi parla di abusivismo di necessità in quanto quello è abusivismo sociologico-patologico, in alcuni casi di criminalità, ma io la penso come Amati, quegli immobili illegali devono essere legalizzati perché significherebbe combattere anche l’evasione e far entrare le imposte e gli oneri a quei cittadini nelle casse del Comune, altrimenti il Sindaco dovrà dire chiaramente che quegli immobili vanno abbattuti. Non vorrei che alla fine si salvassero gli immobili dei borghesi di Acque Chiare e abbattuti gli immobili dei residenti delle contrade.

Mi sia concesso questo finale. Mi immagino un Riccardo Rossi che pensa: ‘Dacché mi fu avverso un vento, navigo con tutti i venti disponibili’. Ma il tempo a sua disposizione ormai è finito”.