Contrade, sì alle 72 rate ma non per tutti. Intanto le forze dell’ordine continuano a scovare abusivismi, finanche un night club
BRINDISI – Il lavoro portato avanti dall’Ufficio Urbanistica per venire a capo della situazione delle contrade è titanico. E il quadro che sta emergendo è incredibile. Per il momento solo una piccola quota dei richiedenti il condono otterrà una sanatoria previo pagamento degli oneri concessori. Per questi, la dilazione di pagamento in 72 rate sarà possibile per importi superiori ai 20.000 euro, ma solo se verrà accertato uno stato di bisogno. I criteri secondo i quali sussiste lo stato di bisogno verranno fissati dalla Giunta comunale, ma è chiaro che non potranno accedere tutti a questa possibilità anche perché incombe un piano di riequilibrio finanziario che il Comune deve rispettare. Senza contare i problemi di personale degli uffici comunali per evadere le pratiche.
E poi c’è la questione dello stato di necessità che non riguarda tutti. Infatti, i controlli delle forze dell’ordine avvengono oramai sistematicamente e la parte tecnica ha informato di conseguenza i consiglieri comunali che sono stati segnalati casi di immobili utilizzati per attività produttive (si parla addirittura di un night club) verso le quali sono state adottate ordinanze di chiusura, di piscine, di ville a tre piani, di auto di grossa cilindrata, di barche. Tutti elementi che anche l’assessore Borri aveva lasciato intendere in un recente intervento in Consiglio comunale.
Inoltre, sempre da fonti comunali si apprende che nelle contrade di Sant’Elia sono stati al momento scovati 35 immobili per i quali non sono mai state avanzate richieste di condono e casi di residenti che continuano a realizzare ancora oggi opere abusive. Oltre a questi, c’è poi una percentuale di casi tra il 10% e il 30% per i quali è stata già inoltrata ordinanza di abbattimento o per i quali insiste il rischio di ripulsa e di consequenziale ordinanza di demolizione.
In questo quadro si innesta la fattispecie delle contrade di Torre Rossa e Tuturano, con 142 immobili in attesa di condono sui quali pende il parere dell’Autorità di Bacino, dato che sono aree a rischio idraulico.
Ma davanti a decine e decine di ordinanze di demolizione, davvero si può pensare che ci siano i fondi per darne esecuzione? In fondo, è questo al momento l’unico elemento di compensazione fattuale che potrebbe sorreggere i delicati equilibri di una problematica atavica quanto scottante.