Serra rassicura sui lavori all’aeroporto: “Nessun accorciamento della pista: solo benefici per il porto”
BRINDISI – A rassicurare il collega Cavalera e la cittadinanza sui lavori alla pista di atterraggio ci pensa il consigliere comunale del M5S Gianluca Serra, che ha seguito da vicino l’avanzamento dell’iter amministrativo. Per il consigliere la pista di atterraggio non subirà accorciamento alcuno e potrà garantire la stessa funzionalità di adesso, aumentando però le capacità del porto grazie all’innalzamento del cono d’atterraggio.
“Non riesco a comprendere – spiega Serra – la polemica in merito ai lavori sull’aeroporto; parliamo di 11 milioni di euro di investimento sul territorio. Da una lettura serena del progetto si può constatare che verrà solo spostata di 220 metri la soglia di atterraggio, senza sottrarre fisicamente metri alla lunghezza della pista. I lavori riguardano il lato dove gli aerei atterrano, ovvero il lato mare: la lunghezza che conta e che rimane invariata è quella che attiene la fase di decollo, che viene effettuata verso il lato opposto della pista. Da quello che risulta a noi, avendo anche approfondito la vicenda con ENAC, non cambierà di una virgola la tipologia di aerei che potranno atterrare e decollare dall’aeroporto di Brindisi. I boeing 747, che sono gli aerei più grandi che frequentano il nostro aeroporto, potranno continuare ad utilizzare come prima la pista”.
La pista attuale ha una TORA (take-off distance available) di lunghezza fisica di 3048 metri.
Lo spostamento della soglia di 220 metri non modifica la lunghezza fisica della pista che resta sempre di 3048 metri. Cambia solo il valore numerico della lunghezza di atterraggio che si modifica in 2828 metri compatibile con tutti gli aerei di codice tipo Boeing 747.
La caratteristica fisica più importante per la pista è la TORA poiché è la lunghezza di pista necessaria per il decollo da parte di un aereo che parte a pieno carico (all’atterraggio l’aereo, per via del carburante consumato lungo il tragitto, è più “leggero”).
“I dubbi sollevati solo ora – prosegue Serra -, alla vigilia dei lavori, mi paiono tardivi in quanto potevano essere avanzati tempo addietro in fase di progettazione, oltre che facilmente fugabili consultando il progetto”.
Riguardo l’innalzamento del cono d’atterraggio conseguente a tali lavori, Serra si dice fiducioso sulla possibilità di guadagnare ulteriori metri sull’air draft grazie alla continua interlocuzione tra gli enti: “Confidiamo molto nell’interlocuzione tra l’Autorità portuale e l’ENAV per innalzare ulteriormente il cono di atterraggio rispetto a quanto previsto nel progetto: nella rimappatura del rischio dell’aeroporto, infatti, potrebbero essere inserite anche le navi in banchina, e questo apporterebbe ulteriori benefici per le attività portuali”.