BRINDISI – Il porto di Brindisi avrà la sua Zona Franca Interclusa nell’ambito della Zona Economica Speciale Adriatico-Molisana.
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Una occasione storica per la nostra città.
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I vantaggi sono enormi perché la diminuzione dei costi per le imprese che vorranno investire a Brindisi potrebbe comportare, oltre a maggiori investimenti, uno sviluppo esponenziale dell’intera economia territoriale.
Finalmente Brindisi ha degli strumenti concreti per tornare ad essere protagonista del proprio destino economico; forse potremmo metterci alle spalle l’era delle “potenzialità” che sino ad oggi sono rimaste tali.
Possiamo essere un porto importantissimo per il traffico con i paesi frontalieri in Adriatico ma soprattutto per i futuri traffici che si sposteranno dal Nord Africa all’Europa.
Con le prime ZES la Cina è diventata una super potenza economica, basti pensare a Shenzhen, città sub-provinciale di Guangdong, che grazie all’introduzione di una delle prime ZES cinesi si è trasformata da un piccolo villaggio di pescatori ad uno dei più importanti motori dell’economia cinese in cui hanno sede molte delle più importanti multinazionali.
Anche la storia nazionale ci insegna quanto questi strumenti siano stati determinanti per il destino delle città portuali: nel 1590 l’istituzione del Porto Franco di Genova, ad esempio, contribuì a far diventare la città ligure uno dei più importanti porti d’Europa e gran parte dei meravigliosi palazzi storici che possono ammirarsi in città sono proprio di quell’epoca.
Post Gianluca Serra Consigliere comunale M5S