Recovery, dalla Regione la conferma: “Cento mln per Capobianco, 37 per la Cittadella e 30 per l’area industriale”. A Emiliano l’ultima parola
BRINDISI – La Commissione bilancio e programmazione presieduta da Fabiano Amati, ha potuto soddisfare in parte la richiesta avanzata da tutti i Gruppi consiliari, di conoscere dettagliatamente le proposte progettuali da candidare al finanziamento tramite il Recovery Fund. Era assente infatti ai lavori il presidente della Regione Michele Emiliano, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi ed il capo Dipartimento alla salute Vito Montanaro, per poter avere un quadro completo del Piano messo a punto dalla Regione, contenente i progetti da sottoporre all’attenzione dei Ministeri, le cui opere sarebbero da realizzare tra il 2021 e il 2026.
Hanno risposto all’appello invece i capi Dipartimento allo sviluppo, all’agricoltura, alla cultura e turismo ed il direttore dell’Agenzia regionale ASSET. Ognuno di loro ha illustrato le schede da loro prodotte e inviate al capo di gabinetto, al quale spettava il compito di valutarle e successivamente trasmetterle. Non si ha pero però la certezza che siano state tutte prese in considerazione.
Dovrebbe trattarsi complessivamente di un Piano della portata di quasi 18 miliardi di euro con un elenco di opere strategiche da realizzare in termini di infrastrutture, agricoltura, commercio, green economy, sviluppo delle imprese, aree industriali, ambiente, turismo e cultura.
Le 59 schede progettuali proposte dalle Sezioni in capo al Dipartimento allo sviluppo sono state illustrate dal prof. Domenico Laforgia. Si tratta in particolare di progetti la cui portata economica complessiva è pari a 6,42 miliardi di euro, suddivisa per Sezioni di competenza. Quindi, 16 milioni per la realizzazione di un centro per la decarbonizzazione e la sostenibilità ambientale (presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi, ndr), 21 milioni per la realizzazione di un incubatore di imprese per lo sviluppo sostenibile (sempre presso la Cittadella, ndr), 30 milioni per la realizzazione di un Premium Power Park nell’Area industriale di Brindisi, 20 milioni per i le misure Ferrobonus e Marebonus.
Per la Sezione formazione professionale 2 milioni per Puglia digital ai fin dell’incremento del numero di classi a tempo pieno nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e l’incentivo alla frequenza mediante misure di agevolazione dei servizi connessi e altri 10 milioni per finanziare i progetti esecutivi e definitivi elaborati da Comuni e Province sul patrimonio esistete di edilizia scolastica.
Per la Sezione politiche giovanili e innovazione sociale 62 milioni di euro per innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione nell’ambito di un’equità sociale, di genere e territoriale.
Per la Sezione ricerca innovazione e capacità istituzionale 25 milioni per la realizzazione di un Centro tecnologico regionale per l’economia circolare, 15 milioni per localizzare a Taranto le più promettenti esperienze di sperimentazione di tecnologie a supporto della transizione verde, 21 milioni per la crescita delle piccole imprese innovative con il supporto della società in house e per la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 25 milioni per la Smart PA e per uno viluppo della capacità amministrativa e istituzionale per la modernizzazione della pubblica amministrazione.
Per la Sezione infrastrutture energetiche e digitali 230 milioni al fine di sostenere la transizione verde e quella digitale.
Per la Sezione attività economiche artigianali e commerciali 200 milioni distribuiti tra creatività e innovazione della PA locali per la competitività nelle ZES, distretti urbani del commercio al fine di ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica e la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.
Per la Sezione lavoro e aree di crisi 40 milioni destinati a RestoInPuglia e 5 milioni per rafforzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
La fetta più grossa è da ripartire nell’ambito della Sezione competitività e ricerca dei sistemi produttivi, alla quale sarebbero destinato quasi 4 miliardi. Di questi 345 milioni sono da investire nella strategia regionale per lo sviluppo delle aree industriali, artigianali e produttive, un miliardo per il sostegno alla liquidità, progetti strategici, riposizionamento delle medie e piccole imprese per dargli il rilancio dell’economia, altri 100 milioni come intervento per favorire la crescita delle start up e delle piccole imprese innovative e 200 milioni per la rete del fare insieme.
Per la Sezione Internazionalizzazione 45 milioni per innalzare il potenziale di crescita (Digital Export Institute, Landing Apulia, Apulia International Aerospace Exhibition).
Altri 2,4 miliardi di euro sono indirizzati alla Sezione istruzione e Università per l’incremento del numero di classi a tempo pieno nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, per una svolta green nelle scuole pugliesi, per la carta regionale unica dello studente al fine di consentire agli studenti una connessione veloce ad internet anche fuori dagli atenei o dalle scuole, per assegni di ricerca professionalizzanti su temi proposti da Imprese o pubbliche amministrazioni, per la riqualificazione della Caserma Cimarrusti di Lecce per la realizzazione di una residenza Universitaria per gli aventi diritto, per la realizzazione di una casa della ricerca volta ad ospitare spazi e attrezzature destinati alla formazione post lauream, per il programma Campus Universitario ex Fiera di Foggia, per la trasformazione dell’ex Caserma Miale di Foggia in Polo Universitario, per il sistema educativo 0-6 anni e altri servizi educativi per minori, l’integrazione scolastica dei diversamente abili.
Le schede progettuali riguardanti i trasporti e l’ambiente sono state illustrate dal direttore di ASSET Elio Sannicandro, il quale ha precisato che ha avuto diverse interlocuzioni con il Ministero dei trasporti al fine di rivedere le schede relative alle strutture ferroviarie e quindi sono state rimodulate e rinviate secondo le richieste pervenute. Sannicandro ha precisato anche che le strade non potranno essere oggetto di finanziamento per il semplice fatto che i fondi Recovery mirano alla mobilità sostenibile. Quindi, le risorse destinate ai trasporti sono 2miliardi. Alle ferrovie sono da ripartire in 185 milioni per la sicurezza di Ferrotramviaria, 345 milioni per la messa in sicurezza ed elettrificazione delle Ferrovie Sud Est, 80 milioni per le Ferrovie del Gargano e 127 milioni per le Appulo Lucane.
Quattro schede progettuali riguardano le ciclovie nazionali per un totale di 235 milioni da ripartire tra la francigena, quella dell’acquedotto, l’adriatica che si ferma al Gargano con l’obiettivo di farla rrivare a Santa Maria di Leuca e quella di Monopoli-Fasano. Altre somme riguarderebbero i porti di Bari (35 milioni), Manfredonia per la ristrutturazione dei dragaggi dei fondali (80 milioni), Brindisi per il rifacimento delle banchine di Capobianco (100 milioni) e Taranto (60 milioni). Per Capobianco erano previsti inzialmente soli 20 mln, ndr.
Altre 7 schede sono di interesse degli Aeroporti pugliesi ai quali sono riservati 50 milioni al centro logistico del “Gino Lisa” di Foggia, 130 milioni all’Arlotta di Grottaglie e 70 milioni alla riconversione dell’ex scalo militare di Bari.
Per il settore ambiente la cui somma da investire è pari a 2 miliardi e mezzo, sono state elaborate schede progettuali che si riferiscono a progetti che derivano dal fondo progettazione in buona parte approvati e sarebbero pronti per la cantierizzazione. Di questi l’importo sarebbe di 232 milioni di euro. Altri 238 milioni sono per il completamento degli interventi in fase di realizzazione che diventerebbero esecutivi, mentre altri 500 milioni riguarderebbero la realizzazione di opere strategiche il cui iter richiede tempi lunghi.
Due schede riguardano interventi di bonifica, di cui uno è per il sito Contrada Giardinetto (70 milioni) e un altro per l’ex Fibronit.
Altre 5 schede elaborate da Ager riguardano interventi di impianti di trattamento dei rifiuti, impianti per il bio-metano e la copertura della discarica di Cerignola. Per la depurazione dei fanghi sono destinati 22 milioni di euro. altri 28 milioni per il completamento della cartografia geologica regionale importante per le zone interessate da vincoli ambientali.
Sono invece 12 le schede progetto proposte da AQP. Alcune di queste contengono investimenti per 800 milioni di euro compatibili gli indirizzi del Recovery. Agli acquedotti rurali sono destinati 178 milioni di euro, altri 360 milioni per gli interventi ai canali di bonifica per il deflusso delle acque.
Per il settore cultura e turismo ha relazionato il capo Dipartimento Aldo Patruno. Le dieci schede di sua competenza cubano un miliardo 200 milioni di euro. Riguardano in particolare il completamento del “Polo Arti, Cultura e Turismo presso la Fiera del Levante di Bari” , i “Luoghi della Musica, il turismo, la cultura e valorizzazione dei centri urbani e delle risorse naturali, la digitalizzazione, tutela e valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale pugliese, il completamento della rete dei Poli Biblio-Museali provinciali, incentrata sul Polo Biblio-Museale regionale, il Centro di restauro del patrimonio archeologico e storico-artistico (Policlinici del Restauro), il Centro euromediterraneo per l’archeologia dei paesaggi costieri e subacquei, costruzione degli “Archivi Viventi”, il recupero e valorizzazione del patrimonio, dei luoghi e delle istituzioni culturali afferenti ai poli biblio-museali, “Radici&Ali” come sistema integrato di attrattori/attivatori culturali e turistici, l’infrastrutturazione e innovazione digitale dei Cammini e degli itinerari culturali, il “WI-FI inPuglia” con la realizzazione di una rete WI-FI free federata con Italia WIFI e diffusa su tutto il territorio regionale, per coprire città d’arte e turistiche, musei, siti archeologici, parchi nazionali e regionali, cammini ed itinerari culturali. Aldo Patruno ha specificato che accanto alle infrastrutture materiali, sono previste una serie di infrastrutture immateriali alle prime strettamente connesse e strumentali, tutte orientate alla ripresa economica e alla competitività, all’inclusione e coesione sociale, al sostegno del sistema delle imprese culturali creative e del sistema turistico, alla formazione di nuove professionalità in questi campi e alte competenze tecniche e manageriali, al consolidamento del network tra i Poli Integrati Territoriali, allo sviluppo di cultura realmente accessibile a tutti.
In 8 schede sono stati raggruppati i 288 interventi che riguardano il settore agricoltura per una somma complessiva di investimenti pari a un miliardo 217 milioni di euro. Di questi ne ha parlato il capo Dipartimento Gianluca Nardone, il quale ha specificato che 744 milioni sono destinati al tema acqua per uso irriguo. Altri 105 milioni sono da attribuire alle opere che ricadono nella gestione ARIF e per il potenziamento della rete per il riuso agricolo sono stati previsti 27 milioni per un totale di 29 impianti. Una scheda contiene un totale di 74 interventi per 365 milioni di euro che andrebbero a sostenere le attività agricole. Un’altra scheda invece riguarderebbe le opere di potenziamento dell’acquedotto rurale con 17 interventi per un totale di 179 milioni. Per garantire la salubrità pubblica sono stati previsti 108 interventi che valgono 362 milioni, mentre un progetto di 60 milioni punta alla digitalizzazione ai fini della strategicità e integrazione delle attività agricole e tutela del territorio. È stata elaborata anche una scheda che ha lo scopo di sistemare e migliorare le parti boschive ed in particolare i 6500 ettari gestiti da Arif prevedendo una somma di 46 milioni di euro.
La seduta è stata aggiornata a lunedì 8 febbraio per completare i dati con quelli che riguardano il settore sanitario e avere contezza degli interventi selezionati dalla presidenza della Giunta e trasmessi ai Ministeri.