Home Politica Pioggia di soldi sulla Cittadella, l’annuncio dell’Assessore: “A Brindisi nascerà l’unico centro italiano per l’economia circolare. Perplessi per l’esclusione di Brindisi dal Just Transition Fund”
Pioggia di soldi sulla Cittadella, l’annuncio dell’Assessore: “A Brindisi nascerà l’unico centro italiano per l’economia circolare. Perplessi per l’esclusione di Brindisi dal Just Transition Fund”
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Pioggia di soldi sulla Cittadella, l’annuncio dell’Assessore: “A Brindisi nascerà l’unico centro italiano per l’economia circolare. Perplessi per l’esclusione di Brindisi dal Just Transition Fund”

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Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione per inserire Brindisi all’interno dei fondi destinati alla decarbonizzazione del Just Transition Fund, riconosciuti solo per Taranto e il Sulcis. Chi è l’unico astenuti? Guarda caso il tarantino Michele Mazzarano.

È come se l’avessimo proposta tutti. Anche questo è un argomento dove bisogna superare ogni steccato ideologico e unirsi per il bene comune, in questo caso per Brindisi.

Il proponente della mozione è stato il consigliere Paolo Pagliaro che ha dichiarato: “È veramente strano che il territorio di Brindisi sia stato escluso dalla lista dei beneficiari delle risorse da utilizzare per questa transizione ambientale ed energetica, nonostante sappiamo tutti che abbia fondato l’economia energetica, e mi rifaccio in particolar modo Cerano, sull’utilizzo del carbone e nonostante si sia pagato un prezzo altissimo proprio per lo sviluppo industriale del Paese. Sappiamo perfettamente che la centrale di Cerano è tra le maggiori centrali che producono energia elettrica per l’intera nazione.
Il prezzo che abbiamo pagato è stato altissimo in termini di consumo di suolo e per l’inquinamento che abbiamo avuto e, ahimè, ancora oggi ci si chiede quanto sia influito su un dato tremendo che riguarda l’intero Salento che è il record di tumori in tutta Italia.
A Brindisi sono stati destinati soltanto i fondi per la infrastruttura dell’area portuale di Capobianco. Vedo che si sta andando nella direzione giusta nella trasformazione in zona franca doganale. Però, siccome il Piano licenziato dal Governo dovrà essere sottoposto ad altri soggetti istituzionali coinvolti, Regione e Amministrazioni locali, e penso che sia importante dargli una definitiva attuazione, invitandocosì la Giunta regionale della Puglia a prendere posizione forte e chiara e ad attivarsi affinché quest’area di Brindisi sia ricompresa tra quelle destinate nelle risorse della Comunità europea del Just Transition Fund.
Questa esclusione potrebbe penalizzare un territorio profondamente segnato dalle conseguenze di questo sfruttamento energetico di combustibile fossile. È un atto dovuto, credo, nei confronti di Brindisi, di tutta la sua provincia, di tutto il Salento. Dopo aver pagato prezzi altissimi in termini di inquinamento, crediamo che questi fondi europei così importanti siano treni – a proposito di treni, ne parleremo dopo – sui quali dobbiamo salire, agevolando sempre di più questo territorio in sofferenza”.
Perplesso anche l’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci: “Intervengo preannunciando il parere favorevole. Condividiamo la perplessità della scelta del Governo rispetto all’indirizzo verso la Commissione europea unicamente su Taranto e sul Sulcis. Brindisi è un’area che in questo momento ha necessita di un grande investimento che favorisca la transizione energetica.
Come Amministrazione regionale ci stiamo muovendo in tal senso. Abbiamo già siglato un protocollo d’intesa con ENEA per creare l’unico centro italiano sull’economia circolare. Abbiamo avviato un protocollo d’intesa con ENEL per l’inizio della decarbonizzazione di Cerano. Abbiamo presentato una scheda al Recovery Fund per l’istituzione del centro della decarbonizzazione. Stiamo lavorando in tal senso, collegato all’acquisizione della Città della ricerca, per far sì che lì ci sia un acceleratore di impresa che punti al green.
La nostra attenzione rispetto Brindisi e alla transizione energetica di cui ha bisogno quel territorio è sicuramente centrale. Quindi, siamo dalla stessa parte. Speriamo che il nuovo Governo cambi idea rispetto a questa scelta. Proveremo con il Presidente Emiliano e l’assessore Maraschio a sollecitarlo in tal senso”.