La Bellanova annuncia subito “Italia shock” per sbloccare i porti: “Lo sviluppo del Sud passa dalle infrastrutture. Da domani già al lavoro”
“Sono onorata di essere stata chiamata a svolgere il ruolo di Viceministra delle Infrastrutture e dei Trasporti e voglio ringraziare qui uno ad uno tutti voi che mi state scrivendo per farmi i complimenti e gli auguri per la nomina.
Le infrastrutture ed i trasporti sono uno snodo cruciale per lo sviluppo, la riduzione dei divari, la coesione sociale e territoriale, la crescita delle imprese e di interi settori produttivi: chi viene da una regione del Sud Italia come me lo sa forse meglio di altri, anche se il tema riguarda purtroppo l’intero Paese. Riguarda tutte e tutti noi. E riguarda i diritti di cittadinanza.
Mi metterò subito al lavoro, già da domattina, per dare il meglio collaborando con il Ministro Enrico Giovannini e con gli altri colleghi. C’è molto lavoro da fare. So di avere accanto a me ad aiutarmi in questa nuova sfida un partito, Italia Viva, che questo tema lo ha messo al centro con le proposte del progetto Italia Shock, una sincera amica alla presidenza della Commissione Trasporti della Camera, Raffaella Paita e tutte e tutti voi che mi sostenete sempre, con quel calore che mi rincuora e mi dà forza. Ancora grazie”.
Queste le parole del nuovo viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Teresa Bellanova. E il riferimento immediato al progetto “Italia Shock” è il termometro delle occasioni che si parano davanti al porto di Brindisi. Di cosa si tratta? Come spiegato dalla presidente della commissione Trasporti della Camera, Raffaella Paita, la prima firmataria della proposta di legge di Italia Viva: «Le grandi potenzialità economiche del nostro sistema portuale sono ancora imprigionate da pastoie burocratiche o procedure complicate. Per liberare i porti italiani da questo gravame serve, dunque, un robusto intervento di semplificazione, che accompagni gli investimenti del Recovery Fund, liberando energie e potenzialità: serve insomma un Piano Shock portuale».
«Le nostre idee – spiega Paita – sono contenute in una proposta che vuole essere il contributo offerto da Italia Viva al governo Draghi, la base di un dialogo con il ministro Giovannini che porti a individuare le soluzioni necessarie allo sblocco del settore».
La proposta di legge interviene anzitutto sulla programmazione delle aree portuali, mirando a superare le tensioni esistenti con la pianificazione territoriale degli enti locali. La Pdl definisce, infatti, in modo più adeguato il documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss), semplificandone le procedure di approvazione senza ledere la possibilità di esprimere pareri da parte degli enti locali.
«Al fine di eliminare altri rischi di sovrapposizioni – dice Paita – si interviene anche sul Piano Regolatore Portuale, che diventa l’unico strumento di pianificazione per le aree dedicate ad attività portuali». Altre semplificazioni sono introdotte anche nelle procedure d’appalto rendendo facoltativa per le Autorità di Sistema Portuale l’istituzione del collegio consultivo tecnico.