Comune in deficit, staff e dirigente Brindisi Smart appesi a un filo. L’ufficio tributi intanto resta chiuso, e Simeone non può essere sostituito
BRINDISI – Il Comune è in deficit strutturale: secondo la ratio delle norme vigenti, non può sopportare spese non essenziali. Lo staff non può essere considerato di certo spesa essenziale, anche perché il Sindaco comunica poco quanto niente; due persone appaiono uno sproposito. Prima la lottizzazione politica, si dirà. Rossi, con un po’ di buona volontà, poteva fare benissimo come faceva il Commissario Giuffrè.
Essenziale sarebbe invece la dirigente Macchitella, soprattutto in un settore (la Programmazione e Sviluppo Economico) che annovera un solo funzionario: il suo contratto era a termine e il Comune di Brindisi, come ha fatto il Comune di Lecce, avrebbe dovuto avanzare una richiesta al Ministero di poter prorogare la presenza della dirigente. Non è stato fatto. C’è chi dice addirittura che l’ufficio Brindisi Smart, che avrebbe dovuto inondare la città di finanziamenti, possa essere oggetto di un accorpamento con un altro ufficio. Il contrario del potenziamento della Programmazione e Sviluppo Economico annunciato in campagna elettorale.
Come rilevato tempo addietro dal Consigliere Oggiano, in questo quadro di gravi inefficienze ci sarebbe poco da rallegrarsi per l’Amministrazione dei risparmi rivenienti dal personale del Comune inseriti nel Piano di riequilibrio. Ma tant’è.
Su tutto ciò, comunque, dirà la parola finale la Corte dei Conti che si esprimerà a breve.
Nel frattempo continuano i rompicapo per l’Amministrazione. Il dirigente Simeone ha chiesto l’aspettativa in quanto l’incarico presso la provincia di Taranto è per 6 mesi (prorogabili). Ciò significa che non si potrà provvedere a sostituire stabilmente il dirigente ai Servizi Finanziari.
Nel frattempo, l’Ufficio Tributi resta chiuso e l’internalizzazione del servizio di riscossione, senza le assunzioni programmate, rischia di diventare un boomerang.