BRINDISI – Fin dall’insediamento di questa Amministrazione ci siamo sforzati, pur dal nostro ruolo di opposizione, di segnalare opportunità che potessero servire a migliorare la vivibilità cittadina.
Lo abbiamo fatto con il bando indetto dalla Regione Puglia per la costruzione di nuovi alloggi ed il recupero strutturale di quelli esistenti indicando, quali possibili zone di intervento, l’area di Parco Bove che, una volta liberata dalle baracche, potrà ospitare nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica, e la frazione di Tuturano, in modo da dare finalmente attuazione al Piano di Zona 167 di quella frazione, dove si è proceduto in passato all’esproprio dei terreni ed alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Così come più volte, con comunicati stampa ed interventi in Consiglio Comunale, abbiamo segnalato la pubblicazione di un Decreto Interministeriale che finanzia progetti di rigenerazione urbana e recupero delle periferie.
Si tratta di un bando che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 novembre dello scorso anno ed è dotato di ben 853 milioni di euro.
Il bando incentiva anche forme di collaborazione con i privati e privilegia interventi che non prevedono “consumo di suolo”.
Ciascun Comune con una popolazione superiore a 60.000 abitanti può presentare sino a tre progetti e le domande vanno inoltrate entro il 16 febbraio.
Quanto alle possibili aree bersaglio avevamo condiviso l’opinione di quanti avevano indicato il quartiere Sant’Elia.
Si tratta di una porzione di città che già in passato è stata oggetto di un piano di riqualificazione che vide quali attori non solo l’Amministrazione Comunale ma anche un Consorzio di imprese private e, addirittura, la Curia Arcivescovile.
Grazie al PRU di Sant’Elia fu realizzata la nuova sede della delegazione comunale, favorito il recupero di strutture sportive in disuso da tempo, attivati edifici scolastici, recuperato il vecchio mercato rionale coperto, edificata una nuova chiesa e messi in atto interventi di arredo urbano.
Si tratterebbe, quindi, di riprendere e portare a compimento quel piano di riqualificazione tanto più che uno degli interventi più qualificanti, ossia una residenza sanitaria per anziani, è rimasto incompiuto.
Ma si potrebbero anche recuperare i campi ex ACSI e abbattere finalmente una masseria esistente nel quartiere, fonte di inquinamento e di possibile diffusione di malattie.
Un’altra possibile area bersaglio è il quartiere Commenda ed in particolare la zona posta intorno a Piazza del Salento.
Anche in questo caso esiste già un programma di intervento a suo tempo approvato dal Consiglio Comunale.
Intendiamo riferirci al Piano Innovativo in Ambito Urbano, per la cui progettazione l’Amministrazione fu anche beneficiaria di un finanziamento di circa 600.000,00 Euro.
Ed anche per il PIAU sono state a suo tempo acquisite, a seguito di un bando pubblico, le proposte di collaborazione da parte di privati.
Si tratta, quindi, di non perdere ulteriore tempo e procedere con l’individuazione dei progetti da candidare al finanziamento, non senza una adeguata discussione preliminare in Consiglio Comunale.
La rigenerazione urbana può rappresentare uno strumento adeguato per eliminare sacche di degrado e di emarginazione, creare occasioni di socialità, specie per i giovani, rendere arido quel terreno di cultura in cui cresce e germoglia la criminalità.
Ci auguriamo, pertanto, che dopo mesi passati a discutere esclusivamente di bilancio si possa finalmente mettere mano ad un piano complessivo di rigenerazione urbana in attesa che venda definito il nuovo Piano Urbanistico Generale.
Il Capogruppo Consiliare
(Gabriele ANTONINO)