Finanziato il recupero del Capannone Montecatini, Patroni Griffi: “Con Zes occasione per insediarvi attività culturali, turistiche, di artigianato e ristorazione”
BRINDISI – Il Capannone Montecatini forse troverà nuova vita. Il progetto candidato dal Comune di Brindisi nell’ambito del PAC, infatti, è stato ammesso con riserva al finanziamento. Ciò consentirebbe finalmente il recupero di quel gioiellino di archeologia/architettura industriale per finalità culturali, commerciali e turistiche. Non per finalità di terminal crocieristico, perché per quell’utilizzo il capannone dovrebbe essere ricompreso all’interno del circuito di security, ma così, per motivi di sicurezza, non sarebbe poi accessibile ai cittadini. Niente turchi di Yilport nel capannone, insomma.
In commento alla notizia del finanziamento, Patroni Griffi ha scritto sul suo profilo Facebook: “Il Capannone Montecatini insiste in area Zes. Il che significa che tutte le attività economiche – del tutto compatibili con il recupero ammesso con riserva a finanziamento proposto dal Comune di Brindisi – che vi si insedino possono godere dei vantaggi connessi alle Zes: semplificazione amministrativa, credito di imposta e, soprattutto, dimezzamento dell’Ires per i prossimi 6 anni (a patto di non licenziare).
Le imprese compatibili con la natura del Capannone e con il progetto del Comune sono le imprese culturali in senso ampio (spettacolo, museali, etc) quelle legate al turismo, alla ristorazione e ai prodotti del territorio, le imprese artigiane.
Insomma le imprese più colpite economicamente dalla pandemia. Per questo il Capannone può metaforicamente essere un’Arca, utile a traghettare una parte del sistema produttivo di Brindisi oltre il diluvio della pandemia.
Inoltre un contenitore del genere costituirebbe una innegabile attrattiva per i turisti (croceristi e non) di passaggio per Brindisi”.