Home Politica Biden riporta l’America nel mondo iniziando dall’Accordo di Parigi sul clima
Biden riporta l’America nel mondo iniziando dall’Accordo di Parigi sul clima
0

Biden riporta l’America nel mondo iniziando dall’Accordo di Parigi sul clima

0

Il 20 gennaio è iniziata ufficialmente la presidenza Biden. Il quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti non ha perso tempo e ha subito firmato 17 ordini esecutivi che segnano da una parte il cambio di passo, radicale, rispetto alle politiche del predecessore Trump e dall’altra parte il ritorno, in grande stile, degli USA sulla scena internazionale.

È cosa nota, infatti, che il Presidente Trump avesse provato in ogni modo a contrastare il multilateralismo su cui si è fondata la politica internazionale a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Tra i provvedimenti adottati da Biden, c’è anche il ritorno degli Stati Uniti tra i Paesi parte dell’Accordo di Parigi sul clima firmato nella capitale francese nel 2015. Il Trattato è il terzo adottato a partire dal 1992 in materia di contrasto al cambiamento climatico e punta a ridurre le emissioni inquinanti e a limitare, così, l’aumento della temperatura terrestre.

La notizia ha rapidamente fatto il giro del mondo ed è stata accolta con entusiasmo sia dall’opinione pubblica internazionale che dai leader dei principali Stati. Francia, Germania, Italia, Regno Unito, tutti hanno festeggiato il ritorno degli USA tra i Paesi attivi nel contrasto alla minaccia climatica. È bene ricordare che la scelta di Trump aveva portato gli Stati Uniti, tra i principali contributori in termini di emissioni c.d. climalternati, nella lista, esigua per fortuna, di Paesi non parte dell’Accordo di Parigi. Infatti, il Trattato, fortemente voluto da Obama e dall’allora Vicepresidente Biden, è stato ratificato nel corso degli anni dalla totalità degli Stati salvo Siria e Nicaragua. Gli USA, quindi, non erano per nulla in buona compagnia in un settore, quello del clima, che richiede invece la partecipazione di tutti per contrastare un fenomeno le cui conseguenze, crescenti e costanti, producono danni indistintamente in ogni parte del Pianeta.

Un inizio storico, quindi, per una presidenza destinata a lasciare il segno. I quattro anni a guida Trump sono stati caratterizzati da una forte componente sovranista e hanno determinato un graduale isolamento, inedito, degli Stati Uniti a livello internazionale. I dossier aperti per il nuovo Presidente sono innumerevoli, tanto sul piano interno quanto su quello globale.
Non resta che attendere gli esiti di questi primi provvedimenti, evidente apripista di una politica più aperta che mira a ripristinare il ruolo di primo piano della Federazione americana. Se, però, l’Europa ha accolto positivamente il dinamico ritorno degli USA sulla scena, bisogna considerare che i protagonisti, in materia di clima quanto in campo economico, sono ormai aumentati. Tra tutti, la Cina non potrà che destare qualche preoccupazione al nuovo inquilino della Casa Bianca sui cui ricade l’onere di ripristinare i già tesi rapporti con l’Iran, la Russia e, ovviamente, con la sempre più verde Pechino.

F.E. Celentano