Home Cultura Per la scienza i super-diffusori sono le chiese (che teniamo aperte). Scagionate le scuole (che teniamo chiuse), mentre 12 scienziate sul CorSera parlano di danni enormi della Dad
Per la scienza i super-diffusori sono le chiese (che teniamo aperte). Scagionate le scuole (che teniamo chiuse), mentre 12 scienziate sul CorSera parlano di danni enormi della Dad
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Per la scienza i super-diffusori sono le chiese (che teniamo aperte). Scagionate le scuole (che teniamo chiuse), mentre 12 scienziate sul CorSera parlano di danni enormi della Dad

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Il Presidente Emiliano non ha un grande rapporto con la scienza, e l’abbiamo imparato da come ha affrontato la problematica della xylella. Ma non solo.

La nuova discutibile frontiera è che – secondo lui e l’assessore Lopalco – le scuole sono super-diffusori del virus e devono restare chiuse. Tutte. Ci avevano provato attraverso un’ordinanza, ma poi per fortuna il Tar li ha ricondotti a più miti consigli.

Hai voglia a sgolarsi gli scienziati nel tentativo di far comprendere ai due che le loro convinzioni sono destituite di fondamento scientifico e che i dati della Puglia sui contagi nelle scuole sono in linea con il resto del Paese. Come dice lo stesso Emiliano, d’altronde, lui è una capa tosta.

Quest’oggi sul Corriere della Sera è stato pubblicato un appello a firma di 12 scienziate che sostengono la necessità di riaprire quanto prima le scuole per via dei danni procurati dalla Dad.

“Tutti gli studi – scrivono – concordano che i danni agli studenti tenuti lontani dalla scuola (e di conseguenza, i danni al futuro del loro Paese) sono enormi. La DAD ha causato deficit di apprendimento e demotivato i ragazzi, e ha accentuato le difficoltà degli studenti di famiglie svantaggiate e privi di accesso a computer o Internet. Inoltre, sono cresciuti il disagio mentale e i disturbi psichici. Sono aumentati anche i ricoveri per traumi cranici e altri incidenti domestici, indice di maggiore esposizione di bambini e ragazzi a incuria domestica e abuso”.

Ma perché le scuole non rientrerebbero tra i super-diffusori? Ad esempio per queste ragioni:

“Le curve di contagio da ottobre ad oggi sono scese più rapidamente in Francia, dove sono state prese misure restrittive ma mantenute aperte le scuole, che in Italia, dove invece le scuole sono state chiuse;

Uno studio di Riccardo Cesari (Corriere-L’Economia, 16 dicembre) ha paragonato il numero di soggetti positivi in regioni ad alta e bassa densità di studenti nel periodo metà settembre-metà novembre e osservato che il numero di studenti non correlava con il numero di persone contagiate. Anzi: percentuale di studenti e diffusione virale erano correlate negativamente;

Un’analisi pubblicata l’8 dicembre sulla prestigiosa rivista Lancet Infectious Diseases effettuata nel periodo giugno-luglio in Inghilterra riporta un numero molto basso di infezioni e focolai di SARS-CoV-2 intrascolastici, sottolineando che le scuole al loro interno sono sicure. Lo studio dimostra però che c’è una forte associazione tra il numero di focolai scolastici e l’incidenza regionale di COVID-19, evidenziando l’importanza di controllare la trasmissione all’esterno proprio per proteggere la scuola”.

A riprova di ciò, “il 10 novembre la rivista Nature ha pubblicato una ricerca che identifica pochi ambienti (definiti «super diffusori»), quali palestre, chiese, ristoranti e bar, come responsabili per la maggior parte dei contagi e dimostra che ridurre gli assembramenti in questi luoghi protegge più di altre misure”.

Tra i super-diffusori, per la scienza, non ci sono le scuole ma le chiese. Cosa ha deciso la politica? Ovviamente l’inverso di quello che sarebbe opportuno e logico: ha tenuto chiuse le scuole praticamente da marzo ad oggi ed ha lasciato aperte le chiese, anche in questo periodo natalizio in cui tutta l’Italia è zona rossa. Ma non è che stiamo rasentando il ridicolo?