Multiservizi, la situazione è grave. Grosse responsabilità anche di questa Amministrazione
BRINDISI – L’impasse sulla Brindisi Multiservizi è grave e questa Amministrazione non può dirsi esente da responsabilità. Tutt’altro.
Perché lo stallo principale verte sulla delibera con la quale si è trasformata la concessione del servizio della gestione dei parcheggi della BMS in appalto di servizio. Questo passaggio avrebbe dovuto garantire, così come trionfalmente annunciato più volte dal Sindaco, la retrocessione di ingenti somme dalla partecipata al Comune, che prima incassava solo 50.000. Ebbene, la storia non è cambiata perché adesso il Comune vuole fare repentinamente marcia indietro ma non sa come procedere. L’amministratore della partecipata, infatti, ha ammesso di non avere a disposizione la liquidità necessaria per onorare quel debito verso il Comune. Il cul de sac nel quale l’Amministrazione comunale si è andata a cacciare, è evidente, non fa altro che aggiungere confusione ad una situazione oramai esplosiva.
Il bilancio previsionale redatto dall’amministratore unico Palasciano, tra l’altro, andrà rivisto perché approntato su previsioni che, trovandoci all’11 dicembre, non possono essere aleatorie ma devono essere basate su dati realistici; più che un previsionale, insomma, deve avere la connotazione di un consuntivo. Non a caso quest’oggi, nel comitato di governance, il dirigente alle partecipate Angelo Roma avrebbe parlato di “poesia” in riferimento alle voci inserite in quel documento, che è stato redatto senza conoscere quale sarà il nuovo contratto di servizio.
Ma la storia non è cambiata per niente soprattutto perché in due anni e mezzo la Giunta Rossi ha la grave responsabilità di non aver mai provato a mettere mano ai 4 milioni di euro di monte stipendi. Una cifra che comprende bonus e privilegi anacronistici rispetto ai tempi e al bilancio comunale. Ora, come mai il Sindaco non ha mai ritenuto di ascoltare Assessore e dirigente ai Servizi Finanziari sulla necessità di effettuare un monitoraggio degli stipendi riportandoli, previa contrattazione con i sindacati, alle cifre previste dal CCNL? Si dirà: i lavoratori non sono obbligati a sottostare a un nuovo contratto di solidarietà. Se si prospettasse loro la liquidazione della società, però, è molto probabile che verrebbero a più miti consigli. Invece no: si è dovuto arrivare allo scontro con il dirigente, alle dimissioni dell’Assessore, al commissariamento del bilancio per costringere gli attori principali a “sporcarsi” le mani, prevedendo adesso in fretta e furia una riduzione di circa 1 milione di euro sui costi del personale. Attualmente i dipendenti della partecipata sono 172, dei quali 157 a tempo indeterminato; quelli a tempo determinato è molto probabile che non saranno confermati.
Ma c’è un altro aspetto di difficile comprensione: com’è possibile che rispetto al 2018, anno in cui il Comune stanziò 8 mln di euro per la partecipata, adesso la previsione si aggira sui 5 mln? A parità di servizi che la BMS dovrà garantire e al netto delle riduzioni sui costi del personale e su Autigno, insomma, come si giustificano i minori costi sui servizi? Qualcuno solleva il dubbio che non sia mai stata effettuata una reale verifica di congruità sul costo di quei servizi, con conseguente danno erariale.
Le zone d’ombra, come intuibile, sono davvero tante e le affermazioni del Sindaco, alla luce degli avvenimenti, convincono sempre meno.