Le risposte del Sindaco ci hanno convinto. E fa bene a ricordare i danni del passato: non è scaricabarile, è cronaca
BRINDISI – Le risposte del Sindaco alle nostre domande ci sono sembrate sinceramente convincenti. Pur conservando perplessità sul metodo di lavoro e sull’approccio utilizzati fino ad ora, è sempre bene andare poi alla sostanza delle cose. Perché se dovessimo soffermarci sulla forma, non potremmo fare a meno di constatare che il Sindaco che non voleva lo staff, che aveva rinunciato a un assessore per risparmiare e che aveva promesso e messo a verbale il taglio dei costi della politica, adesso si ritroverà con un assessore in più nella squadra di governo (giustificato con la maggiore mole di lavoro che spetta alla Giunta ma in realtà più verosimilmente spiegabile con gli appetiti di Impegno per Brindisi, Italia Viva, Ora Tocca a Noi e forse anche i cani sciolti Massaro e Dell’Anna), con lo staff e con i costi della politica che, nonostante quanto iscritto nel Piano di riequilibrio e suggerito dal buon senso, non verranno abbattuti neppure di un centesimo.
Ma nella sostanza, grosso modo, l’Amministrazione pare intenzionata a rispettare quel Piano di riequilibrio che è l’unica strada, seppure piena di buche e di salite, per uscire dalle secche. Ripetiamo, tante cose del passato recente non ci hanno convinto, ma quello che ci interessa adesso è aver appreso dal Sindaco che anche lui pensa che il settore dei servizi sociali così com’è non funziona ed avrà bisogno di una riconfigurazione o che i beneficiari degli stipendi d’oro andranno contrastati, anche a costo di ricorsi in tribunale.
Ovviamente monitoreremo la situazione per assicurarci che non rimangano promesse da marinaio e che, come rilevato da Ciullo in Consiglio comunale, questa Amministrazione non alterni (scientificamente?) rigorismo a morbidismo. Il Sindaco ha spiegato chiaramente nella intervista gentilmente concessaci che nel settore dei servizi sociali era difficile mettere mano prima d’ora sugli affidamenti esterni, perché Piano di zona e capitolati d’appalto solo nel 2020 sono giunti a naturale scadenza. In soldoni, si attendeva il redde rationem del 2020 e nel frattempo ci si è fatti piacere una impostazione dei servizi sociali molto discutibile, con il dichiarato, unico fine di salvaguardare i lavoratori per poi, da adesso in poi attraverso l’idea del consorzio, riconfigurare i ruoli.
Ci è piaciuta anche l’ammissione di colpa sul ritardo nell’adesione al predissesto, che – parole del Sindaco – ha avuto come conseguenza il fatto di aver generato altri 4 milioni di disavanzo al 2019.
E ci convince sinceramente anche l’accusa che il Sindaco muove verso gli amministratori del passato. Perché la Tari alle stelle ha una sola motivazione: il sequestro degli impianti per il trattamento dei rifiuti. Sequestro avvenuto per arcinote ragioni, non certo per un destino cinico e baro che perseguita la città. Rossi ha ragione, insomma, quando dice che questi peccatucci degli amministratori del passato sono costati milioni e milioni di euro ai brindisini. Non è scaricabile: si chiama cronaca.
Meno convincente risulta la parte riguardante lo scontro con il dirigente ai Servizi Finanziari: il parere negativo di Simeone, a nostro avviso, aveva un fondamento tecnico, ovvero la insussistenza di atti formali attestanti il prossimo trasferimento dei fondi regionali per la discarica di Autigno. L’impostazione del dirigente non crediamo fosse dettata, come sostenuto da Rossi, dalla volontà del tecnico di impallinare Rossi. Anche perché dovremmo pensare che pure il Commissario ad acta, avendo confermato in toto tutto quanto eccepito da Simeone (ovvero mancato taglio sui servizi sociali, alcune previsioni di entrata gonfiate, necessità di approvare il piano industriale della BMS prima del bilancio previsionale del Comune e non dopo, ecc), fosse mosso dall’intenzione di disseminare il cammino della maggioranza di polpette avvelenate. Molto più semplicemente il concetto ci pare: hai i soldi, li metti a bilancio; se non ce li hai, non puoi iscriverli a bilancio. Proprio come fatto adesso attraverso gli emendamenti allo schema di bilancio.
Questo è quello che hanno fatto notare al Sindaco anche il Commissario e il dirigente Corvace, non solo il dirigente ai Servizi Finanziari.
Ma adesso speriamo che il Sindaco abbia girato la boa con un piglio diverso, che non significa snaturare la propria natura ‘movimentista’ (anzi, vorremmo un po’ di più di Masaniellismo), ma solo dialogare senza preconcetti, in maniera più costruttiva con tutti. Auspicabilmente senza eccessi di rigorismo e morbidismo, perché da questa Amministrazione più di tutto ci si aspetta una incisiva azione di ripristino della giustizia sociale. Qualcosa è stato fatto, ma abbiamo ancora fame.