La UIL sulle difficoltà lavorative e di organico della base navale di Brindisi
BRINDISI – La UIL Territoriale e la UIL Pubblica Amministrazione di Brindisi, in più occasioni hanno posto in evidenza la gravissima difficoltà lavorativa che quotidianamente sono costretti ad affrontare i dipendenti della Base Navale della Marina Militare “Arsenale” di Brindisi, a seguito dell’impoverimento delle risorse umane presenti.
A fronte di circa 600 dipendenti di indubbia ed elevata capacità professionale in tutti i settori di lavorazione con interventi tecnici sulle Unità Navali di stanza in sede, oltre a quelle occasionali in transito nel Basso Adriatico per esigenze operative, la forza lavorativa attuale, a causa dei pensionamenti e delle riduzioni fisiologiche, è al collasso non avendo l’Amministrazione per oltre un decennio, previsti specifici concorsi.
A tutto ciò si aggiunge il futuro esodo in applicazione della “Quota Cento”, entro il primo semestre 2021 di circa 50 unità lavorative.
In alcune circostanze si era paventata la volontà di ripristinare le Scuole Allievi Operai ma di fatto nulla si è verificato.
Sarebbe indispensabile, al fine di dare continuità all’azione di supporto logistico alle esigenze ed impegni operativi dell’Amministrazione Difesa, che si riprendesse il dialogo, certamente a livello Centrale, non solo per meri fini occupazionali ma per evitare che particolari rare professionalità si possano disperdere come, parte già avvenuto.
Riteniamo, perciò, molto positiva la importante azione politica messa in atto dall’onorevole Luca Aresta per cambiare una situazione divenuta insostenibile con l’obiettivo di assumere nuovo personale civile nell’Arsenale di Brindisi, così come è già previsto in altre Basi militari navali.
I Segretari
Antonio Licchello
Francesco Barbera