Il Tommaseo sede universitaria con un occhio a Onu e Medicina: Brindisi vuole puntare su formazione e ricerca
BRINDISI – La formazione e la ricerca sono un pallino della sinistra e di Riccardo Rossi, anche se al momento di risultati ne sono stati ottenuti pochini. Il Comune, nell’ambito dei finanziamenti che dovrebbero giungere da Tap/Snam e dal Cis prova a costruire un nuovo rapporto con le università, soprattutto con UniSalento.
La convenzione con UniBa è scaduta e da due anni il Comune non versa nulla. Adesso sono stati stanziati 200.000 euro in attesa di rimodulare la convenzione. Ma è con UniSalento che si stanno portando avanti i progetti più interessanti (il Comune versa 360.000 euro annui come da convenzione). Infatti si sta ragionando, assieme alla base Onu di Brindisi, di far partire un corso in Sviluppo sostenibile e in Cooperazione internazionale. Inoltre a Palazzo Nervegna potrebbe trovare posto un ufficio di rettorato.
Ma Brindisi, tramite l’ospedale Perrino e l’Asl, prova a inserirsi anche nel discorso aperto sul nuovo corso di laurea in medicina che potrebbe vedere la luce a Lecce e che prevede una specializzazione in biomedicina.
Accanto alla formazione, anche la ricerca dovrebbe prendere impulso attraverso il finanziamento del centro di ricerca sulla decarbonizzazione che potrebbe sorgere presso la Cittadella della Ricerca, la quale dovrebbe presto passare alla Regione ai fini di un rilancio.
Ma il sogno proibito è quello di recuperare il Tommaseo e trasformarlo in una cittadella del sapere con all’interno tutti i corsi universitari.
Sarà la volta buona che il Governo, con la compartecipazione della Regione, di decida a ristorare Brindisi regalandole la possibilità di costruire un futuro diverso avente come perno – finalmente – l’accrescimento del capitale umano, che da queste parti è povero come altri luoghi?