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Brindisi destinazione ideale: il progetto di Emma Taveri prende forma
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Brindisi destinazione ideale: il progetto di Emma Taveri prende forma

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BRINDISI – “Il nostro obiettivo, con il sea working, non era semplicemente quello di fare marketing e lanciare un contest ma quello di avviare un percorso più strutturato”.

Dopo l’indigestione di visibilità per Brindisi e per la sua iniziativa, Emma Taveri, CEO di Destination Makers, lavora dietro le quinte per dare le gambe a un progetto ambizioso che possa creare un reale valore aggiunto per la città in termini di accrescimento economico e di capitale umano.

In questi mesi, grazie al successo ottenuto con il sea working, Destination Makers è stata contattata da una società che si occupa di politiche pubbliche, la quale ha espresso la propria disponibilità a redigere uno studio pro-bono per il territorio.

“Si tratta di una strategia territoriale per l’Amministrazione e per la destinazione in generale – spiega la Taveri -: in questo modo potremo avanzare proposte in termini di politiche pubbliche affinché un territorio come Brindisi, che oggi viene considerato un modello a livello nazionale in questo settore, possa lavorare su politiche e non solo sul marketing. Mentre questa società sta svolgendo un’analisi del territorio, noi parallelamente stiamo lavorando per un’altra iniziativa molto importante che lanceremo a gennaio: sarà un evento online che riaccenderà i riflettori su Brindisi e sarà utile alla co-progettazione della destinazione ideale”.

In queste settimane Emma Taveri sta partecipando a eventi di settore di rilievo nazionale in cui Brindisi ha finalmente voce in capitolo rispetto a come diventare destinazione ideale.

“Non si può pensare – afferma Taveri – di fermarsi banalmente a un contest o alla previsione di promozioni e sconti sugli alberghi. Tra l’altro, siamo in un momento pandemico in cui è vivamente sconsigliato fare ulteriori lanci di marketing, anche perché tanti tour operator sono sull’orlo del fallimento. Le destinazioni non stanno facendo promozione ed è sconsigliato fare comunicazione: sarebbe un boomerang, sarebbe controproducente. Quello che stiamo facendo noi è lavorare dietro le quinte grazie a persone che si sono avvicinate al progetto, a volontari locali che vivono fuori e che si stanno unendo a noi in questo percorso.  Stiamo inoltre lavorando ad un progetto sulla governance territoriale. Anche in questo caso il lancio verrà fatto nei prossimi mesi”.

Taveri spiega perché, dopo il battage promozionale del contest sul sea working, si stia adesso viaggiando con i piedi di piombo: “Il rischio era quello di fare tutto di corsa, errore in cui noi non vogliamo incappare. Il nostro obiettivo non è semplicemente quello di lanciare un’iniziativa di promozione. Stiamo pertanto lavorando a iniziative di sviluppo locale, culturale e sociale: stiamo ad esempio facendo application per bandi che non trattano nello specifico il tema del turismo ma che hanno l’obiettivo di rendere la città più vivibile per la comunità locale. Ciò, infatti, costituisce il presupposto per diventare una vera destinazione. Il nostro obiettivo è rendere Brindisi una città in cui tornare, da scegliere, che possa attrarre persone. Andare di corsa non aiuta nessuno, i percorsi strutturati hanno bisogno di tempo. Abbiamo il desiderio, in questa fase, di reinvestire i residui dell’esperienza passata: ciò dà la misura di come la nostra iniziativa sia totalmente pro-bono e per il territorio. Abbiamo in mente di avviare un percorso di fundraising per rendere sostenibile il tutto, e il progetto di creare un nuovo modello di governance va in quella direzione”.