BRINDISI -Con l’attivazione della squadra di San Pietro Vernotico, nel Distretto sociosanitario di Mesagne, sono operative tutte le Unità speciali di continuità assistenziale previste al momento in provincia di Brindisi: due a Ceglie Messapica (Distretto di Francavilla Fontana, una a Torre Canne (Distretto di Fasano), due a Brindisi e San Vito dei Normanni (per il Distretto del capoluogo). Nei prossimi giorni sarà attiva anche una settima équipe a San Donaci, sempre nel territorio di Mesagne, in una struttura messa a disposizione dal Comune.
Per le Usca, accanto alle linee guida sulla gestione ospedaliera e domiciliare dei pazienti Covid, la Asl di Brindisi ha predisposto un piano operativo che regola nel dettaglio le singole fasi dell’intervento. Le Usca sono attive tutti i giorni, dalle 8 alle 20, e ogni unità è composta da due medici, o da un medico e un infermiere, e ha in dotazione un’autovettura per raggiungere la casa dei pazienti. I locali delle unità Usca vengono puliti e sanificati ogni giorno da personale della Sanitaservice e i mezzi sono sanificati più volte nel corso di una giornata.
Le Usca intervengono per casi Covid accertati o sospetti, segnalati da medico e pediatra di base, che invia per email una scheda di segnalazione che contiene – oltre ai dati anagrafici del paziente e del medico con numeri di telefono – notizie dettagliate sulle condizioni cliniche del paziente, sulle sue comorbilità e sulla terapia in corso. Il medico di famiglia concorda con il medico Usca strategia decisionale, terapia ed eventuali analisi cliniche, esami radiologici o consulenze specialistiche. In casi urgenti il medico di base contatta direttamente via telefono le unità Usca per chiedere una visita con priorità assoluta.
“Questa collaborazione tra medico di base e Usca – spiega Donato Monopoli, segretario regionale della Fimmg, Federazione italiana dei medici di famiglia e coordinatore Udmg (Ufficio Distrettuale per la programmazione e il monitoraggio delle attività in Medicina Generale) del Distretto 2 di Fasano – è fondamentale per un’efficace gestione domiciliare dei pazienti Covid. Si è completato un percorso virtuoso che gioverà al trattamento dei casi sospetti. Un altro aspetto importante riguarda la sicurezza: i medici Usca sono dotati di tutti i dispositivi di protezione e hanno seguito un corso di vestizione e svestizione tenuto dal Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl. Le sedi Usca seguono un protocollo ben preciso con un percorso pulito e uno sporco. Il pulito permette l’ingresso dei medici che si preparano per la missione. Terminata la visita al domicilio del paziente depositano il materiale monouso in un contenitore all’interno dell’autovettura, indossano nuovi dispositivi e sanificano l’auto. Rientrati in sede entrano nei locali attraverso il percorso sporco, eliminano i dpi e gli indumenti che vengono smaltiti come rifiuti speciali, si bonificano, escono dalla sede e rientrano nel percorso pulito per compilare la scheda di intervento. A Torre Canne l’organico prevede 6 medici per tre squadre, divise su due turni, che potrebbero collaborare con gli specialisti pneumologi o di altre branche”.
“Nel territorio di Brindisi – aggiunge il direttore del Distretto sociosanitario di Francavilla Fontana, Franco Galasso, referente organizzativo delle Usca – la prima unità è stata attivata a Ceglie Messapica a maggio del 2020: abbiamo individuato una sede nei pressi del Pta, l’abbiamo allestita e formato 6 medici di continuità assistenziale, soprattutto per l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale. L’équipe è partita in una fase decrescente del contagio, il carico di lavoro era limitato e i medici si sono occupati anche del tracciamento dei contatti, in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione. In questa seconda ondata, invece, i numeri sono saliti vertiginosamente e sono cresciute le richieste di assistenza domiciliare. Nel mese di ottobre sono stati 55 gli accessi a casa dei pazienti, oltre a un centinaio di contatti telefonici. Adesso abbiamo due unità con 10 medici in tutto. Nei primi quattordici giorni di novembre sono già state eseguite 78 visite domiciliari. I pazienti presi in carico dalla Usca di Ceglie Messapica da maggio al 19 novembre sono 536, le visite domiciliari effettuate nello stesso periodo sono state 251 e 285 i casi seguiti con monitoraggio telefonico. I pazienti attualmente controllati, al 25 novembre, sono 250”.
“A Ceglie Messapica – conclude Donato Gallone, referente Udmg del Distretto di Francavilla Fontana – sono operative anche unità miste con un medico e un’infermiera. Nelle ultime settimane le terapie a domicilio hanno rappresentato una svolta per quei pazienti positivi al Covid e affetti da altre patologie. L’accesso nell’abitazione di queste persone con malattie croniche non era più consentito ai normali infermieri, mentre con le Usca il paziente può essere assistito in situazioni che rientrano nell’assistenza domiciliare come i prelievi ematochimici, le trasfusioni, la medicazione di piaghe da decubito, la rimozione di punti dopo interventi chirurgici, con un controllo in tempo reale delle sue condizioni di salute”.
UFFICIO STAMPA ASL BR