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Simeone verso Taranto, Serra l’illuminato e la paura bipartisan del dissesto per gli scheletri nell’armadio
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Simeone verso Taranto, Serra l’illuminato e la paura bipartisan del dissesto per gli scheletri nell’armadio

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BRINDISI – Il dirigente ai Servizi Finanziari Simone Simeone è in pole position per vincere il concorso indetto dal Comune di Taranto; il 18 dicembre si sottoporrà alla prova orale. C’era da aspettarselo: d’altronde gli è stata resa la vita impossibile, e lui non ha fatto molto perché questo non avvenisse.

La convinzione e il rammarico è che la sciapita parentesi dell’Amministrazione Rossi, preceduta da grandi aspettative, tirerà la volata al peggio. Dopo Rossi, vedrete, arriverà di peggio, perché ha ragione il segretario del PD Cannalire quando dice non vede alternative credibili a Rossi; è questo il dramma. Ciò non significa che sia giusto tirare a campare per coltivare l’orticello; quando si fallisce bisogna fare posto.

Un elemento, in verità, si è distinto in questi due anni e mezzo di consiliatura per acume politico e competenza: Gianluca Serra. Già, perché l’ex candidato Sindaco del M5S, oltre ad aver preconizzato con largo anticipo tutto ciò che sarebbe poi avvenuto di nefasto, è stato l’unico che, forse perché senza scheletri nell’armadio, ha richiesto che venisse dichiarato il dissesto così da indagare finalmente a fondo sui responsabili della situazione disastrosa nella quale versa il Comune di Brindisi.

“Si abbia il coraggio – scrivevano Serra e la Motolese un anno fa – di non riequilibrare e si vada a casa, è la politica che ha fallito e non la nostra città. Che sia il commissario a dichiarare il dissesto o lo si dichiari subito. La vera differenza tra un piano di riequilibrio pluriennale ed il dissesto è che con quest’ultimo si insedierà una commissione che oltre che ripianare i debiti individuerà le responsabilità personali, cosa che questa amministrazione non ha avuto il coraggio di fare. Forse qualcuno di coloro che ha sbagliato pagherebbe finalmente di tasca propria”.

Parole chiare che pesano come pietre sul passato di molti dei protagonisti della vita politica brindisina che in prima linea o dietro le quinte, da sinistra a destra, hanno contribuito con i loro comportamenti commissivi o omissivi a mungere la vacca fino a farla stramazzare al suolo.

‘Andare a casa’, dite? Impossibile, e vi abbiamo spiegato il perché, così come vi abbiamo spiegato perché solo Serra abbia esplicitamente chiesto la dichiarazione di dissesto. Tutto il resto è teatrino, verso il quale, francamente, vi sarebbe bisogno di un maggiore risentimento da parte della cittadinanza. Ma sull’apatia dei brindisini ci sarebbe troppo da dire, e parlarne, tautologicamente, non risolverebbe le cose. Anche perché, oltre all’apatia, forse c’è dell’altro, come ad esempio quelle zone grigie troppo ampie ed estese che pongono le basi per le apparentemente inspiegabili reazioni allergiche verso chi mette un faro sulle zone d’ombra piuttosto che verso i “potenti” che vi sguazzano all’interno.