“Con la decisione di oggi il Tar Puglia ha difatti stabilito che le scuole nella nostra Regione dovevano rimanere aperte, un risultato importante per l’educazione dei nostri studenti”. Lo afferma la deputata pugliese del MoVimento 5 Stelle Anna Macina. “I giudici – continua – dichiarando improcedibile l’istanza cautelare per la sospensione dell’ordinanza 407, perché superata dalla successiva 413 con cui veniva disposta la riapertura, con facoltà di scelta per la frequenza in presenza, hanno certificato come la Regione si sia adeguata al dpcm del 3 novembre, che disponeva la didattica in presenza per gli studenti del primo ciclo di istruzione. Tecnicamente è una ‘cessata materia del contendere’, perchè l’ordinanza impugnata non è più in vigore, quindi il Tar non poteva esprimersi su un atto amministrativo che in sostanza non esiste più perchè superato da nuovo atto amministrativo. Quindi è immotivata la soddisfazione di Emiliano, che in realtà è stato costretto ad una retromarcia, concedendo la possibilità della didattica in presenza, un diritto arbitrariamente negato a danno degli studenti pugliesi. Noi continuiamo a contestare il carattere facoltativo della frequenza in presenza, che ha creato ancora più confusione e disorientamento in scuole e famiglie” conclude la deputata.