Scuola Cappuccini, caos nella chat delle mamme: le maestre temono la didattica promiscua e chiedono unanimità. Che però è impossibile ottenere
BRINDISI – La Regione scarica sui presidi, questi sui docenti finché il cerino non resta in mano ai genitori. Il caso del comprensorio Cappuccini è emblematico: poiché la scuola media Leonardo Da Vinci dispone della fibra mentre la scuola elementare Rodari no, gli insegnanti di quest’ultima hanno chiesto ai genitori di trovare un accordo unanime sulla didattica in presenza o a distanza. Perché? Perché la didattica promiscua, con connessione dalle aule, al momento è difficile da realizzare. Perlomeno in tempi strettissimi. A meno che gli insegnanti non garantiscano la connessione a loro spese attraverso i dati del loro device.
E così sulla chat delle mamme è scoppiato il caos, con alcune che si dicono impossibilitate a tenere i figli a casa ed altre che hanno timore per il rischio dei contagi. Insomma, alla fine niente unanimità. Pertanto il discorso è stato rimandato a domani, quando saranno raccolti i nominativi dei ragazzi che vorranno usufruire della didattica a distanza. Ed allora si vedrà come fare.
Ma era davvero così difficile per la Regione rispettare il dettato normativo del Governo?